La pressione bassa – ipotensione

La pressione bassa – ipotensione

La pressione arteriosa è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore,  dalle resistenze ed  elasticità  delle  arterie al flusso del sangue e  dal  volume del sangue.

Viene misurata convenzionalmente in mmHg (millimetri  di mercurio) in quanto il primo  apparecchio per la  misurazione della pressione arteriosa aveva una colonna   di mercurio sulla quale  si leggevano i valori di pressione. Qualche anno fa il mercurio è  stato vietato per  la sua  grave  tossicità   sia  per  gli apparecchi di  misurazione della pressione  che per i termometri. è rimasta  comunque l’espressione della misurazione della pressione in  mmHg.

Due  sono i valori  rilevati: la  pressione massima  o pressione sistolica  che   è il valore dato dal massimo flusso sanguigno espulso ad ogni contrazione del cuore nella fase di sistole e la pressione minima o diastolica che è il  valore minimo di pressione quando il cuore  è fermo, subito prima  della successiva contrazione.

La pressione subisce diverse oscillazioni nel corso della giornata ; in un soggetto sano  ha valori fisiologicamente più bassi durante il sonno con un brusco rialzo al mattino. Le fluttuazioni dipendono anche dall’attività fisica, dalla temperatura ambientale, dallo stato d’animo, dall’età. Alcuni ormoni (adrenalina, corticosteroidi ormoni tiroidei) influiscono sui valori di pressione.

La pressione del sangue deve rimanere entro un range di valori prestabiliti per assicurare ossigeno e nutrienti a tutti i tessuti. Tale intervallo varia dai 115 ai 120 mmHg per la pressione massima e dai 75 agli 80 mmHg per la pressione minima.

Si parla di pressione bassa (ipotensione) quando la pressione massima è inferiore a 90 mm Hg e la minima  inferiore  a 60 mmHg.

Questi valori non vanno intesi in senso  assoluto perchè è ben diverso  trovare  valori di pressione sistolica (PAS) al di sotto di 100 mmHg in una ragazza giovane, senza altre patologie oppure trovare valori  anche superiori, ma in un paziente solitamente marcatamente iperteso.

Distinguiamo quindi  subito una pressione bassa “costituzionale” da una pressione bassa espressione  di malattia.

L’ipotensione costituzionale senza cause apparentemente riconoscibili in genere dipende da fattori ereditari o da una certa predisposizione familiare alla pressione bassa. Un’ altra categoria di  soggetti comprende gli sportivi – in particolare ciclisti, e mataroneti- che  fanno registrare una pressione arteriosa a riposo più  bassa delle persone sedentarie in quanto,

rispetto a quest’ultime, possiedono una rete di capillari decisamente più estesa (rete di capillari che hanno sviluppato dopo anni di allenamento).

Si può quindi dire che predisposizione genetica e attività fisica costante sono responsabili di abbassamenti pressori lievi, privi di conseguenze e addirittura benefici.

Ipotensione ortostatica che  si può osservare in soggetti “sani” quando si alzano di colpo dalla posizione  seduta o coricata: in questi casi si verifica un brusco calo di pressione  dovuto  alla forza  di gravità che richiama il sangue nei vasi degli arti inferiori. Questi soggetti possono presentare vertigini, annebbiamento  della vista e qualche volta  arrivare allo svenimento. I vasi rispondono contraendosi ed ostacolando quindi il flusso verso il basso; allo stesso tempo l’aumento di pressione  è  favorito  dall’accelerazione del battito cardiaco.

Secondo  alcuni  studi  i  soggetti di questi  due  gruppi  potrebbero  avere  una  maggiore  aspettativa  di vita.

Ipotensione in gravidanza  la potremmo  definire fisioliogica: è causata dalla vasodilatazione periferica indotta  dal progesterone che è un ormone fondamentale per il corretto svolgimento  della  crescita fetale.

Ipotensione patologica

Si può  avere in alcune malattie   del cuore  come  lo  scompenso, l’infarto e certe  aritmie  con frequenze molto  basse.

Nella disidratazione che può derivare da febbre, diarrea, vomito , uso  eccessivo  di  diuretici, esercizio fisico intenso

La perdita di una grande quantità di sangue, ad esempio a causa di una lesione traumatica  o di un’emorragia interna.

Reazioni  allergiche  gravi  (shock anafilattico).

Infezioni gravi con presenza  di  batteri  nel  sangue (setticemia).

Malattie  delle ghiandole endocrine (insufficienza surrenalica, diabete, malattie delle paratiroidi).

Mancanza  di nutrienti nella dieta, come  B12, Folati e ferro e  secondaria  anemia.

Alcuni farmaci come i diuretici, i betabloccanti usati  nell’ipertensione e nelle tachicardie, gli alfabloccanti usati  nell’ipertensione e nei problemi prostatici alcuni antidepressivi e alcuni  farmaci per  la malattia di Parkinson.

Infine i farmaci per la disfunzione erettile, tra cui  Viagra e Cialis in particolare se assunti in associazione con nitroglicerina (usata  nell’angina cardiaca).

I sintomi potranno  andare  dalle  vertigini alla visione offuscata, nausea e affaticamento, ma nella forme  più  gravi  e  ad insorgenza  acuta potrà comparire confusione, soprattutto  nelle persone anziane, pelle fredda, umida e pallida, respiro rapido e  veloce, polso debole e rapido: sono  i segni  dello shock.

Chi avesse a vedere una persona in queste condizioni deve allertare  il 112.

Nell’attesa è utile  sollevare gli  arti inferiori per sfruttare la gravità e così ottenere una migliore perfusione di organi vitali (detti anche nobili) quali cervello, cuore e reni.

Se  vi fosse vomito e  si possa  ragionevolmente  escludere  un trauma  alla colonna vertebrale,  è opportuno posizionare il soggetto  su un fianco per evitare il soffocamento.

Se il soggetto non respira e il battito cardiaco è  assente non deve  essere posizionato  su un fianco ma devono  essere  avviate le manovre  di  rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco + respirazione bocca a bocca).

Quando si misura la pressione è necessario: essere seduti da almeno cinque minuti; non assumere caffeina nè fumare (ma non si dovrebbe fumare mai!)  nell’ora precedente la misurazione. Assicurarsi che il bracciale  sia di lunghezza e larghezza adeguate  alla taglia  del soggetto: ad esempio per  un adulto con circonferenza  del braccio  tra 20 e 28 cm sarà necessario un  bracciale di taglia “M” (che misura 14  cm  di larghezza e 51  di lunghezza).

dott. Alessandro Bertagnolli

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