Buona estate!

Buona estate!

Con l’estate, finalmente, la pandemia è stabilmente scomparsa dalle pagine di giornali e TV, e pure la guerra in Ucraina, con i report di stragi e drammi, sta entrando in una sorta di assuefazione, la ‘routine’ di un dramma che si sente sempre più lontano.

Il conflitto però continua e sommessamente si parla di trattative ‘serie’ per tornar se non alla pace almeno ad una tregua e dare spazio alle diplomazie …. salvo poi smentirle il giorno dopo.

Per l’energia, il vero spauracchio per l’Europa alimentata in gran parte dal gas russo, si vive una sorta di limbo tra accordi sottobanco e aggiramenti attraverso paesi terzi e cresce la sensazione che in fondo in fondo l’inverno che verrà non sarà poi così freddo nelle nostre case.

La realtà temo sarà diversa. L’economia boccheggia, il costo della vita sale a partire da pane, pasta e bollette varie ma i segni stentano ad essere pienamente percepiti dalle nostre parti. E quanto alla politica, quella italiana dimostra ancora una volta di non avere soluzioni credibili e tranquillizzanti.

Stando a numerose previsioni di esperti indipendenti, per diversi anni ancora l’Europa – a differenza dagli Stati Uniti – difficilmente potrà svincolarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia, contribuendo così controvoglia a finanziarne i piani di guerra.

Per questo, e l’Europa stessa dovrebbe essere in prima fila per sostenere gli sforzi verso un accordo che ponga fine alla guerra, o che almeno faccia emergere una tempistica per la soluzione del conflitto che trascinandosi nel tempo rischia di diventare endemico e di saldarsi con la decina di focolai bellici seri in giro per il globo.  

Tra i detti che ci hanno lasciato i nostri vecchi in tema di saggezza popolare mi va di citare quello che recita “Meglio un magro accordo di una grassa sentenza!

Può valere per una lite sui confini tra i campi e/o la separazione tra coniugi ma anche in generale tra le dispute più ampie tra Stati perché la guerra, chiunque la vinca o la perda, è una sconfitta a priori per tutti

Rischi che sono ampliati dall’evidente mancanza di autorevolezza delle organizzazioni internazionali, l’ONU su tutte, ma anche dell’UE che se non altro per ragioni geografiche dovrebbe essere in prima linea per ottenere un accordo o almeno darsi da fare per cercarlo.

L’assuefazione avanza e il senso dell’umano appare smarrito nell’era dell’altruismo virtuale. La vicenda dei 27 giovani disabili che qualche giorno fa nonostante i posti riservati, non hanno potuto viaggiare a bordo di un treno da Genova a Milano, mi pare emblematica per capire che paese è diventata l’Italia.

Infatti davanti alla sopraffazione da parte di vacanzieri ‘normali’ comodamente seduti negli scomparti a loro destinati, Trenitalia ha scelto la scorciatoia dell’autobus sostitutivo invece di far valere un diritto sacrosanto.

Ma questo di ‘tagliar l’angolo’ senza andare fino in fondo è un andazzo che si verifica ormai quotidianamente in Italia come la cronaca rivela, e proietta un’umbra sempre più cupa su quello che dovrebbe essere un futuro migliore per figli e nipoti.

Continua intanto il boom dell’edilizia con il contraltare dei prezzi lievitati oltre misura e gli artigiani oberati di lavoro e tempi strettissimi di esecuzione. Ma sarà vero sviluppo? Molti lo temono ed è reale il rischio che dopo questa scorpacciata di opere su case vecchie e rifatte, le commesse precipitino per esaurimento delle potenziali necessità. Speriamo non sia così!

Giacomo Eccher