MARIA ANASTASIA MAXIMILIANE BORZAGA “La più bella del reame!”

Dalla val di Non
al castello di Ludwig in Baviera
“La bellezza non sta nel viso. La bellezza è una luce nel cuore.” Khalil Gibran
Le origini di Maria Anastasia Maximiliane Borzaga sono in valle di Non, a Cavareno; infatti il padre, FERDINANDO GIUSEPPE MATTIA, nacque a Cavareno (27 febbraio 1757) in una famiglia numerosa. Egli lavorava presso un banco dei pegni, a Rovereto, allora territorio austroungarico. In seguito si trasferì in Germania, a Rochus Lane (nel distretto di Munchen) dove continuò la sua professione di impiegato come direttore delle saline e di un banco dei pegni. La madre di Maximiliane ANNA MARIA WEITINGER, era la figlia del sacrestano della Chiesa del Salvatore a Monaco. (Anzing – Baviera *4 gennaio 1770, morta a soli 40 anni a Munchen il 28 aprile 1810). La famiglia viveva in Rochusgasse (accanto alla Chiesa della Trinità). Ebbero nove figli. Il padre di Maximiliane morì a Munchen (73 anni) il 28 gennaio 1836.
Maria Anastasia Maximiliane nacque il 14 aprile 1806, a Monaco di Baviera. Nel 1828, a 22 anni, sposò il medico e farmacista Karl Philipp Kramer. Si trasferirono a Bad Kreuth. comune tedesco situato nel land della Baviera. Ebbero due figli: Otto ed Anna. Il 15 maggio 1837 Maximiliane morì, all’età di soli 31 anni, a causa di una malattia polmonare.
Il ritratto
Se finora di Maximiliane hanno parlato solo le date, ora, di lei, parlerà la sua bellezza, ritratta da Joseph Karl Stieler (1781 – 1858) nel 1827. Infatti la sua immagine è esposta nella famosa galleria del Re bavarese Ludwig II, nel castello di Nynphenberg, in Baviera, insieme ad altri 35 ritratti di giovani donne.
L’incontro viene così raccontato: Re Ludwig II di Baviera voleva far visita alla casa della “Signorina Borzaga, figlia del direttore del banco dei pegni, la più bella delle bellezze di Monaco”.
Suo padre voleva impedirlo perché era preoccupato per la buona reputazione della figlia, ma accettò l’ammissione alla Galleria delle Bellezze del Re, solo a condizione che un accompagnatore fosse sempre presente alle sessioni di pittura. Il suo ritratto fu iniziato dal pittore di corte Joseph Stieler nell’aprile 1826, quando Maximiliane aveva 20 anni. Fu il re stesso ad occuparsi della scenografia che volle nobile, ricca e sontuosa. La lavorazione del dipinto si protrasse per un anno, e fu consegnato da Stieler nel giugno del 1827, per essere esposto. Il pittore lavorava contemporaneamente a più ritratti che vennero terminati ed esposti prima di questo, ma il ritratto di Maximiliane fu la prima immagine creata da Stieler per la galleria delle bellezze.
Dal suo ritratto, Maximiliane accenna appena un sorriso; il suo sguardo intenso irradia ricchezza e nobiltà. È vestita con un abito di velluto scuro bordato di candido pizzo, una stola di pelliccia appoggiata alle spalle. Indossa una catena d’oro e gioielli di perle. Un cappello inclinato, decorato con nastri di seta rosa, si appoggia sui magnifici riccioli scuri. Lo sfondo ed i vestiti esaltano la bellezza del suo viso e del suo sguardo profondo; Maximiliane incarna quella bellezza tipicamente amata ed inseguita dal re fin dalla sua giovinezza.
Galleria delle bellezze Schonheitengalerie

La Galleria delle Bellezze di Ludwig II è una collezione di 36 ritratti femminili, delle più belle donne appartenenti alla nobiltà ed alla borghesia, ma anche a diverse classi sociali e nazionalità, commissionati da Sua Maestà il Re Ludovico II di Baviera, dipinti dal vivo dal pittore di corte Joseph Karl Stieler tra gli anni 1827 e il 1850. La galleria comprende inoltre altri due ritratti eseguiti da Friederich Durck (quindi in totale 38 opere).
Tutte le donne raffigurate venivano ricompensate dal Re Ludovico II per il loro lavoro di modelle; egli si faceva carico delle loro doti, pagando loro un’indennità, o trovando per loro un lavoro a corte. Con alcune mantenne corrispondenza amica per anni; solo con poche ebbe relazioni personali.
Re Ludwig II amava viaggiare, e dai suoi viaggi traeva le sue ispirazioni. Era conquistato dall’Italia e amava la classicità che si respirava dai resti delle antiche civiltà e che compaiono anche negli sfondi o nelle scenografie scelte per i ritratti.
Autore: Joseph Karl Stieler 1827 – Tecnica pittura ad olio (Dimensioni 72 x 58 cm)
Contrariamente a quanto si possa credere nell’opinione popolare, il re non era interessato alla ricerca di relazioni personali; egli adorava la bellezza come fine a se stessa, puramente legata al suo amore per l’arte. I suoi criteri non erano solo estetici, ma anche morali, determinati dall’ideale platonico di “bello e buono”.
Re Ludwig II (1845 – 1886) spese un capitale per realizzare altre realtà che potessero testimoniare il suo mondo di sogni e raffinata bellezza: sono i castelli, dove raramente dimorò: Neuschwanstein (romanico), Linderhof (rococò) e Herrenchiemsee (replica della Reggia di Versailles). Divenuto re a soli 18 anni, egli viveva nel suo mondo di fiaba, fatto di natura, arte e musica (regalò una lussuosa villa al suo compositore preferito Richard Wagner, del quale pagò anche i debiti). Incapace di governare, conduceva spesso una vita
ritirata, lontana dai palazzi, viaggiando e prosciugando le casse della casa reale per le sue spese ingenti, finché, con un pretesto, fu dichiarato pazzo, arrestato e internato nel castello di Berg, presso Monaco.
La sua morte è avvolta nel mistero, ma ricordata ogni anno, il 13 giugno, in una piccola cappella nei pressi del lago di Starnberg. È sepolto a Monaco di Baviera (cripta di Michaelskirche). Il suo cuore è conservato in una teca d’argento presso la Gnadenkapelle di Altotting, in Baviera. Di sé disse: “Voglio rimanere un eterno enigma, per me e per gli altri”.

Riferimenti bibliografici: (Gerhard Hojer; Die Schonheitengalerie Konig Ludwigs I, Verlag Schnell & Steiner GmbH, 1979 Regensburg-D (The Free Encyclopedia) Wikipedia and Wikimedia Commons – Haus der Bayerischen Geschichgte).
Un sincero ringraziamento a Luigi Covi di Seio per la preziosa collaborazione.
Lia Inama e Claudia Plaga