La storia di un virus – Coronavirus

La storia di un virus – Coronavirus

Analisi tecnico-scientifica

Virus = umore, succo, veleno, puzza.

Questo il significato della parola al tempo in cui il latino era la lingua parlata in mezzo mondo.

Nel XVI secolo il termine entrò più stabilmente nel gergo medico, descrivendo un “pus contagioso”.

Solo a fine Ottocento fu scoperto questo nuovo agente infettivo molto più piccolo dei batteri chiamato virus. Mancando di una  struttura cellulare  non è in grado   di riprodursi autonomamente ma abbisogna di una cellula detta ospite che può essere di origine batterica,vegetale o animale.

Negli anni sessanta furono scoperti i primi coronavirus; il nome deriva dall’immagine che hanno al microscopio elettronico simile alla corona solare. Questi   virus infettano l’uomo  ed alcuni animali inclusi uccelli e mammiferi. Le cellule bersaglio primarie (“ospiti”) sono quelle che rivestono il tratto respiratorio superiore e parte del tratto gastrointestinale.

Sono responsabili, in campo umano, di molte malattie tra queste anche il comune raffreddore ma anche bronchiti e polmonite, patologie che si verificano quasi ogni inverno e coinvolgono una grossa percentuale della popolazione causando una certa mortalità specie in alcuni pazienti ad alto rischio in rapporto soprattutto a complicazioni polmonari.

Novembre 2002 appare in Cina nella provincia di Guangdong un coronavirus che pur mantenendo le stesse caratteristiche morfologiche dei coronavirus conosciuti sembra essere una specie del tutto nuova, derivata da un serbatoio animale, specie che ben si è adattata all’uomo. è avvenuto quello che è stato chiamato “salto di specie”.

In quell’anno compare per la prima volta il termine SARS (sindrome respiratori acuta grave) che causa una epidemia con circa 1000 morti tra Cina e Nord America ove l’epidemia si estende nell’anno successivo.

2012 altra epidemia causata dal coronavirus chiamata MERS (sindrome respiratoria Medio-Orientale) limitata al medio  Oriente con rari casi importati in Europa.

Dicembre 2019 a Wuhan in Cina fa la sua comparsa il SARS-CoV-2 (sindrome respiratoria acuta grave coronarovirus- 2).

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus si chiama “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease, coè malattia, e “19” indica l’anno in cui è comparso).

Come si trasmette il nuovo Coronavirus da persona a persona?

è un virus respiratorio che si trasmette da persona a persona attraverso contatto stretto con persone ammalate; difficile la trasmissione da soggetti totalmente asintomatici (portatori) perché questi non hanno tosse nè starnutiscono. Inoltre avrebbero una bassa carica virale.

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche.

Il periodo di incubazione che rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, si stima attualmente che vari fra 2 e 12 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni (Ministero della salute 11 marzo 2020). I più comuni sintomi della malattia sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola, congiuntivite o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente.

Nei casi più gravi, circa 1 persona su 5 con COVID-19, l’infezione può agggravarsi, con dispnea, che significa mancanza di respiro, fame d’aria e polmonite. è una polmonite molto diversa dalle polmoniti batteriche per la quale non si dispone di una terapia specifica, con evoluzione lunga e che qualche volta non guarisce: può complicarsi con insufficenza di molti organi e, specie in alcune categorie di soggetti, può portare a morte.

La diagnosi di certezza si ha quando oltre alla sintomatologia di cui sopra si associa un tampone positivo. Il tampone si ottiene prelevando con una specie di cotton fioc materiale dalla gola e dalle narici nasali; in laboratorio verrà ricercata la presenza (in tal caso il tampone si definisce positivo) o l’assenza del coronavirus (tampone negativo). ai soggetti asintomatici non è raccomandata l’esecuzione del tampone; tra il resto non esistono al momento kit commerciali per confermare la diagnosi di infezione da nuovo coronarovirus.

Ad oggi non vi è una Terapia specifica per l’infezione da coronavirus. Sono in corso di sperimentazione alcuni farmaci antivirali ed altri usati per l’artrite reumatoide. Si raccomanda inoltre di non assumere antibiotici se non su prescrizione del proprio medico.

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