Nuove varietà la vera sfida del futuro

Nuove varietà la vera sfida del futuro
Raccolta ottobre 2020 mele Morgana (Kizuri)

Ma occorre investire in ricerca e sviluppo

Le tendenze food del futuro chiedono sempre più innovazione e distintività anche da parte del mondo ortofrutticolo. Migliorare l’assetto varietale della melicoltura trentina, con un adeguato potenziamento delle nuove varietà, risponde quindi anche ad una richiesta di maggior scelta da parte dei consumatori, in particolare tra i più giovani, per incontrare i nuovi trend del gusto, e, allo stesso tempo, offre prospettive di crescita all’agricoltura della Val di Non e dell’intero Trentino, aumentando le opportunità di esportazione verso mercati sempre più lontani.

Tutti i principali player europei della produzione di mele sono quindi alla ricerca di nuove varietà in grado di rispondere a questi nuovi bisogni esplicitati da un consumatore sempre più evoluto e informato anche nell’ambito del consumo di mele. Tuttavia, per poter fare la differenza ed emergere in un mare affollato da nuovi prodotti di ogni tipologia il processo di selezione è alla base di tutto e va fatto in modo attento, oculato, e sulla base di una visione strategica a lungo termine.  Le nuove varietà rappresentano quindi, oggi, la sfida del futuro e richiedono costanti investimenti nella ricerca e sviluppo, coinvolgendo risorse umane ed economiche, competenze ed esperienza.

Il processo di scelta infatti è lungo, articolato e complesso e viene preceduto da una intensa attività di valutazione dei diversi areali del territorio Trentino e della Val di Non (da 200 m a 900 m slm) accompagnata da una attività di valutazione dell’accettabilità del frutto da parte del consumatore (analisi sensoriali, test al consumatore, test di preferenza, analisi nutrizionali e organolettiche). Considerando che in gioco vi sono sia la sostenibilità economica per i soci produttori che la reputazione di un marchio conosciuto come Melinda è importante che le nuove varietà manifestino elevate caratteristiche qualitative, buona produttività e che siano ben distinguibili al consumatore e che lo stesso le accolga e le apprezzi, elemento quest’ultimo tra l’altro che si traduce nella famosa “intention to buy”, la volontà del consumatore di acquistare quella mela.

Alla scelta fa seguito poi la messa a punto delle tecniche agronomiche, delegate alla Fondazione Edmund Mach (FEM), cui spetta il compito anche di trasmetterle agli agricoltori, i quali giustamente nutrono importanti aspettative in termini di resa qualitativa e quantitativa, per la loro corretta gestione.

Le risorse professionali ed economiche messe in campo sono così finalizzate a valutare gli aspetti agronomici, la gestione della carica produttiva, la difesa fitosanitaria e la frigoconservazione.  Allo stato attuale, per ogni nuova varietà, si è stabilito il limite minimo e massimo di coltivazione in altitudine che consente la massima espressione del potenziale produttivo di ognuna e la migliore qualità intesa come calibro, forma, colore e soprattutto caratteristiche intrinseche del frutto.

Un percorso sicuramente approfondito, a maggior ragione, quando si parla di varietà resistenti alle principali patologie del melo, frutti che si prestano alla coltivazione sia nelle zone sensibili, nelle vicinanze delle abitazioni o edifici pubblici come le scuole, che in agricoltura biologica, poiché richiedono un minor numero e tipologia di trattamenti.

Ecco che a fianco delle mele classiche, emergono, per le caratteristiche organolettiche di qualità superiore, Enjoy® (Gradisca), Morgana® (Kizuri), Sweetango®(Minneiska), Tessa® (Fengapi), o le resistenti come Kissabel® (R201) Galant® (Lumaga), UEB 6581 e Isaaq® (CIV323).

Tipologie analizzate con un approccio “multimetodologico”, valutandone la struttura della polpa, la succosità, gli aromi sprigionati, fino ad arrivare addirittura al rumore che produce la mela durante il morso.

L’analisi di questo mix di caratteristiche fa emergere chiaramente come le nuove varietà Club arrivate negli ultimi anni nelle Valli del Noce abbiano un alto potenziale. Per ottenere risultati eccellenti è dunque certo che il ruolo della ricerca e sviluppo sia fondamentale; ruolo al quale si deve obbligatoriamente aggiungere quello molto importante relativo alla comunicazione e alla promozione delle varietà mediante la creazione del giusto posizionamento. Serve vestire ognuna di esse con il giusto “abito”, sono necessari packaging accattivanti per aumentarne la visibilità e riconoscibilità a scaffale nei punti vendita insieme a tutte le altre operazioni che ne determineranno il maggiore o minor successo sul mercato.

MEle in pianta Isaaq (CIV323)
Raccolta ottobre 2020 mele Enjoy (Gradisca)

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