L’educazione alimentare per uno sviluppo sostenibile

L’educazione alimentare per uno sviluppo sostenibile

Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura.

é quanto è emerso dal primo studio sull’Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane diffuso in occasione della Festa dell’educazione alimentare della Pace organizzata dalle donne della Coldiretti a Roma a Villa Celimontana, alla quale ho avuto l’onore di partecipare.

Le donne della Coldiretti hanno allestito gli spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l’orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy. Erano presenti anche alunni ucraini in costumi tipici che hanno trovato rifugio in Italia dopo essere scappati dal conflitto.

Attività e insegnamenti legati alla conoscenza dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità sono stati promossi in Trentino da Donne Impresa Trentino Alto Adige che ha portato nelle scuole il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, con percorsi formativi dedicati ai bambini sul tema dell’allevamento degli animali e della coltivazione.

La proposta formativa si è sviluppata nei mesi di gennaio, febbraio, marzo per la parte relativa alla didattica, e da aprile a giugno si sono realizzate le visite presso i mercati.

Vanno ringraziate le nostre collaboratrici di “Donne Impresa” e le aziende che hanno partecipato ad un progetto che ritengo di assoluta importanza poiché crea consapevolezza alimentare già nei più piccoli.

Come Coldiretti Trentino Alto Adige abbiamo voluto fortemente entrare nelle scuole, laddove si fa cultura e formazione, perché siamo convinti che sia fondamentale “fare rete” con le istituzioni scolastiche e accompagnare a scolari e studenti ad intraprendere un percorso di conoscenza dell’ambiente che ci circonda.

La nostra volontà è quella di continuare a collaborare con le scuole a tutti i livelli con progetti legati non soltanto al mondo dell’agricoltura ma, più in generale, a temi trasversali come lo sviluppo sostenibile, i cambiamenti climatici, l’impatto dell’uomo sulla natura, ecc.

La collaborazione le scuole potrebbe essere strategica anche per il coinvolgimento degli studenti più grandi in percorsi formativi nelle campagne.

E proprio la “formazione” deve diventare uno degli elementi imprescindibili per dare sempre maggiori competenze ai futuri protagonisti del nostro settore.

La sinergia con gli istituti scolastici deve concretizzarsi in effettive opportunità lavorative attraverso esperienze formative, periodi di alternanza tra scuola e lavoro, tirocini, con la partecipazione attiva nelle attività dell’azienda. In questo modo l’impresa si pone come ambiente “formativo” e integrato nell’ambito di scelte dei percorsi di istruzione per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

In tal modo, l’integrazione con il territorio ed il mondo produttivo diventa non solo un metodo di lavoro, ma un imprescindibile fattore per la definizione del piano dell’offerta formativa da presentare agli studenti.

Oltre alle scuole, anche le aziende agricole, ad esempio attraverso gli agriturismi, possono contribuire a creare consapevolezza e conoscenza.

Nelle fattorie didattiche, per fare un esempio, si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare.

A livello nazionale, il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Le fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, possono inoltre rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica innovativa in campagna.

Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 da questo tipo di possibilità.

Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono poi fattorie che hanno realizzato percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire.

Il progetto sull’educazione alimentare è diventato e resterà cruciale nella visione e nel lavoro quotidiano di Coldiretti, degli agricoltori italiani e ci auguriamo sempre più di tutta la filiera agroalimentare.

Barbacovi Gianluca