San Romedio patrimonio Unesco

San Romedio patrimonio Unesco

Domanda da riformulare

Dovrà essere riformulata la domanda per dichiarare l’eremo di San Romedio, e la relativa forra, “Patrimonio Unesco dell’umanità”. Lo ha comunicato il vicepresidente della Provincia, Mario Tonina, in un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi nel santuario noneso alla presenza del priore padre Giorgio Silvestri e dei sindaci di Predaia, Sanzeno e Romeno, competenti per territorio.

Come scrive nella motivazione del rinvio l’Ufficio Unesco del Ministero Beni Culturali, “ogni Stato membro può presentare una sola candidatura all’anno di tipo culturale o naturale, e questo presuppone di conseguenza la necessità di una valutazione sempre più stringente e severa che richiede di unire l’eccezionale valore universale al carattere di novità, ovvero di tassello mancante nella Lista del Patrimonio mondiale, come richiesto dalle linee guida”.

Nel merito della proposta di candidatura del santuario di San Romedio, stante il fatto che il fenomeno dell’architettura religiosa isolata anche in ambiente montano sembra già fortemente rappresentato nella Lista, una eventuale nuova proposta dovrà assicurare una levatura storica e artistica a livello mondiale, ponendosi come elemento irrinunciabile per la comprensione della storia dell’Umanità.

Se quindi, al momento non c’è il disco verde alla candidatura del Santuario trentino – ha spiegato il vicepresidente Tonina – ciò non esclude, di proseguire nel percorso. Spetta infatti alla Provincia riformulare la proposta, “che non può essere limitata al complesso religioso e al suo contesto, in quanto tipologia già rappresentata nella Lista del Patrimonio mondiale, ma dovrà essere ampliata al contesto di riferimento e al paesaggio culturale, un percorso che l’amministrazione provinciale affrontare nell’immediato coinvolgendo tutti i soggetti di riferimento del territorio

La candidatura del Santuario di San Romedio per l’iscrizione nel Patrimonio mondiale Unesco secondo una proposta che comprende il complesso religioso e la relativa forra, era stata presentata all’inizio di quest’anno alla Commissione Nazionale italiana per l’Unesco sulla base di una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale di Trento su iniziativa della consigliera nonesa Paola Demagri.


Un albero ricorda Fausto Iob, il vivandiere dell’orso di San Romedio

Sono trascorsi tre mesi dalla tragica scomparsa di Fausto Iob, “custode dell’orso”, così amichevolmente chiamato per via del suo incarico di cura e somministrazione alimenti all’orso ospitato nel recinto presso il Santuario di San Romedio, dove lui era considerato ‘uno di famiglia’.

Ed è stato proprio grazie al prezioso contributo dei Frati del Santuario, e all’idea suggerita dal priore padre Giorgio Silvestri, come anticipata già in occasione della celebrazione del funerale, che è stato individuato il luogo e il modo per conservare nel tempo il ricordo di Fausto.

Nei pressi del Santuario, infatti, vi è un grande albero plurisecolare (si stimano circa 300 anni), appoggiato su di una roccia, quasi ad imitare il vicino luogo di eremitaggio, riguardo al quale più volte Fausto aveva manifestato il sogno di poterne valorizzare l’importanza, mediante la sistemazione dell’area in cui sorge e la realizzazione di un piccolo sentiero con idonea segnaletica.

L’amministrazione del Comune di Predaia ed i dipendenti, colleghi di Fausto, hanno quindi favorevolmente accolto questa idea, e vi hanno aderito mettendosi a disposizione per i lavori di sistemazione e ripristino della zona e del sentiero, nonché mediante la realizzazione e posa di una stele commemorativa. Lavori e stele sono stati inaugurati lunedì 5 settembre alla presenza dei frati, dei familiari di Fausto e di numerosi amministratori. 

Nel corso della cerimonia è anche stato piantato un piccolo albero “affinché – come ha detto il priore padre Giorgio –  la sua crescita e la sua vita aiuti a mantenere vivo il ricordo affettuoso di questa persona che con tanta passione ha lavorato per la conservazione della natura, così rigogliosa in questi luoghi”.

La targa «L’ombra di questo abete plurisecolare possa conservare nel tempo la memoria di Fausto Iob, custode dell’orso e della natura, in questo luogo a lui caro. Con stima e riconoscenza, l’amministrazione, i colleghi del Comune di Predaia e i frati del Santuario di San Romedio».

Per quanti chiedono informazioni sull’assistenza all’orso: continua ad essere seguito da controllo veterinario e a partire dal 5 giugno stesso è stato affidato il compito di custode a Emanuele Paternoster di Sanzeno, già esperto custode degli orsi precedenti.

Giacomo Eccher