Cura e gestione del cane o gatto anziano

Cura e gestione del cane o gatto anziano

Attenzioni e precauzioni

Premessa

Vorrei ricordare che l’invecchiamento non è una patologia, ma un normale processo fisiologico che porta ad una fase della vita in cui si manifesta un generale indebolimento dell’organismo. Il gatto è definito anziano dai 7 ai 12 anni, i cani di piccola-media taglia tra i 7 e 10 anni, mentre quelli di razza grande-gigante dai 6 agli 8 anni. Superate queste soglie di età si parla di stato geriatrico. Come si nota, l’aspettativa di un cane di piccola taglia è superiore a quella di un cane di grossa taglia.
Ciò risulta contrastante con il resto del mondo animale visto che i mammiferi riportati essere tra i più
longevi sono elefanti e balene. Per quanto si possa ritenere breve l’aspettativa di vita dei nostri animali domestici negli ultimi anni si è osservato un suo notevole aumento, fenomeno legato ai progressi della medicina veterinaria, alle maggiori attenzioni, cure e alle sane abitudini alimentari da parte del proprietario.
Quando un paziente geriatrico mi viene portato in visita spesso i clienti ricorrono a frasi quali: “Sarà l’età”, “Cosa vuole, è anziano”, “Ha senso indagare vista l’età?”, “Ormai è vecchio”.


Il paziente anziano però, può non presentare patologie, e quindi sarà nostra cura cercare di garantire
questa condizione più a lungo possibile, o può avere una o più patologie per cui sarà necessario intervenire. Infatti, il fatto di essere anziani non ci impedisce di risolvere o migliorare lo stato patologico che il nostro animale sta vivendo.
La vecchiaia in generale è associata a una diminuzione delle capacità sensoriali, a una progressiva disfunzione cognitiva e a una alterazione comportamentale. In generale i ritmi dei nostri animali anziani cambiano, aumentano le ore di sonno, diventano più abitudinari, hanno meno voglia di muoversi, diventano più insicuri, passano notti insonni a girovagare per casa. In particolare i gatti possono emettere vocalizzazioni anomale, dedicare meno tempo alla toelettatura, essere meno propensi a farsi manipolare fino ad avere episodi di urinazione e defecazione al di fuori dalla lettiera. Ma questi segni riferibili a pazienti anziani possono anche essere indicatori di patologie sottostanti di origine renale, endocrina, articolare, cardiaca, epatica, neoplastica e altre.


Ogni cambiamento nel comportamento dei nostri animali di età anziana, dovrebbe essere condiviso
con il veterinario curante, per capire quale può essere la causa ed escludere la presenza di patologie.
Prendiamo ad esempio la frequente difficoltà di un cane anziano di grossa taglia nell’alzarsi e nel deambulare. Questo tipo di sintomatologia necessita di una visita specialistica ortopedica e una neurologica. Spesso questa sintomatologia è riferibile a problemi di artrosi e quindi ortopedici, o neurologici quale per esempio una compressione della parte terminale del midollo spinale (stenosi lombosacrale degenerativa).


Entrambe le patologie possono essere gestite con terapie mirate in modo da sollevare i nostri pazienti da dolori quotidiani e spesso permettergli di deambulare con più disinvoltura.
Per garantire ai nostri animali una vita lunga e sana basta semplicemente un cambio di alimentazione, un
adattamento dell’esercizio fisico e più frequenti visite mediche.


Alimentazione

In generale sia per il cane che per il gatto anziano diminuisce il fabbisogno energetico, quindi dobbiamo far attenzione e evitare il sovrappeso. Visto che nei pazienti anziani olfatto e gusto possono diminuire, una dieta appetibile e con uno scarso contenuto di grassi risulta un’ottima scelta. Sono raccomandati cibi
con proteine facilmente digeribili, come la carne di pesce e di ovino ed integrazione di acidi grassi omega 3 e a lunga catena (migliorano funzioni cognitive, regolano pressione sanguigna, funzione renale, coagulazione del sangue e reazioni infiammatorie e immunologiche) e di antiossidanti (usati per inforzare i sistemi cellulari di detossificazione da radicali liberi).

Cibi commerciali “Senior” hanno tutte le precauzioni necessarie affinché queste necessità vengano rispettate. Una dieta leggera casalinga può essere una buona alternativa se supplementata con la corretta integrazione. I cambi di alimentazioni devono essere fatti sempre in modo graduale. Consiglio di inumidire le crocchette in presenza di difficoltà masticatorie.

Attività

Passeggiate sul piano sono quelle che meglio si addicono a questi pazienti, frequenti e di durata inferiore. Le passeggiate devono essere fatte ad un passo lento, senza fretta. Pause frequenti sono consigliate per fargli riprendere fiato. Evitare le ore più calde nei mesi estivi.

In presenza di problemi di vista e udito si consiglia di fare sempre lo stesso percorso per evitare di causare stress e insicurezza.

Il cane anziano è più sensibile al freddo e pioggia, per questo evitare il maltempo e nelle stagioni fredde coprirlo in camminata.Il nuoto controllato con fisioterapista è ideale in pazienti con patologie steoarticolari.

Gioco

Il gioco è sempre consigliato. Il lancio della pallina si può fare ma senza esagerare, i percorsi di agility devono essere fatti lentamente, sono da preferire i giochi da fermo o che includano pochi passi. Si addicono molto bene i giochi di “attivazione mentale o problem solving” stimolando la ricerca e/o l’ottenimento del premio. Dispenser di vario genere con crocchette da trovare, piccoli ostacoli da superare, crocchette nascoste nell’erba, piscine per bambini con sabbia per scavare ne sono dei buoni esempi.
Passeggiate e attività giornaliere sono importanti per mantenere il benessere dei nostri animali anziani. E’ importante adattare il loro ritmo ai bisogni e limiti del proprio animale.

Dott.ssa Melania Dallago