Annata 2021: danni per oltre 75 milioni di euro

Annata 2021: danni per oltre 75 milioni di euro

La campagna assicurativa e mutualistica 2021 si chiude con gli agricoltori che riceveranno oltre 75 milioni di euro direttamente o indirettamente, per le liquidazioni alle cooperative, a ristoro dei danni sulle colture causati principalmente da grandine. Il gelo primaverile, fortunatamente, non è stato così impattante come avrebbe potuto essere viste le temperature che si erano registrate ma altri straordinari eventi calamitosi hanno fortemente danneggiato fino a distruggere le produzioni, in particolare, di alcuni territori.


Il 2021 ha fatto registrare eventi calamitosi estremamente importanti per le nostre campagne, in particolare in alcuni territori. Dopo il 2017, anno della terribile gelata che aveva colpito sostanzialmente l’intero territorio, il 2021 verrà ricordato per alcune manifestazioni climatiche straordinarie che in alcuni territori hanno completamente distrutto le produzioni. Ancora una volta si conferma l’indispensabilità di aderire agli strumenti della gestione del rischio per le nostre imprese agricole; è del tutto evidente che in quei territori dove frequenza ed intensità degli eventi portano anche alla distruzione dell’intera produzione in annualità anche vicine, non solo la capacità di investimento dell’impresa ma la stessa continuità aziendale sarebbe fortemente compromessa, se non del tutto messa a rischio, senza gli importanti ristori che, grazie al sistema della gestione del rischio, entrano nelle disponibilità degli assicurati.

L’inizio dell’anno è stato caratterizzato, dal punto di vista delle avversità, da una serie di temibili gelate primaverili che ci hanno lasciato con il fiato sospeso per qualche settimana.

Fortunatamente, le gelate, ben evidenziate dagli “allert” diramati dai tecnici della Fondazione Edmund Mach, che si sono susseguite per diverse nottate hanno causato solo qualche lieve danno. In particolare, per le colture sensibili, come ciliegio e meleti precoci, e per alcune circoscritte aree della nostra provincia. Le gelate, infatti, si sono verificate in un momento ancora non particolarmente delicato per le colture che erano in una fase vegetativa quasi “dormiente”. Importanti danni, invece, si sono registrati fin dai primi sopralluoghi che il Consorzio di difesa di Trento Co.Di.Pr.A. ha effettuato sul territorio provinciale nelle aree colpite dalla forte ondata di maltempo del 22 luglio scorso, probabilmente la più importante in termini di estensione delle aree colpite e di veemenza. In particolare, i vigneti più colpiti sono stati quelli nella zona che va da Cadino a Maso Nuovo nel comune di Mezzocorona e Roverè della Luna. Colpiti circa 600 ettari dei quali quasi 200 in maniera importante. Nell’area viticola i valori assicurati sono notevoli, oltre 13 milioni di euro. La violenta grandinata di fine luglio si è sommata ad altri eventi grandinigeni accaduti nelle settimane precedenti che hanno colpito le diverse produzioni. Questa grandinata, che ha colpito pesantemente anche i meleti dei comuni di Predaia e Ville d’Anaunia, dove sono stati interessati significativamente oltre 500 ettari, con valori assicurati per quasi 25 milioni di euro, si è abbattuta dopo un altro evento di forte intensità e gravità che aveva colpito, alla fine di giugno, alcuni comuni della Val di Non: Contà e Ville d’Anaunia. Per toccare con mano la situazione, portare il proprio sostegno e la propria vicinanza agli agricoltori nonché stimare i danni causati dalle forti ondate di maltempo, il Consorzio ha continuato i sopralluoghi nelle aree colpite della Val di Non, dove è stato possibile anche organizzare, grazie alla collaborazione di Melinda, due incontri di confronto tecnico con i melicoltori che hanno visto un intero anno di lavoro andato in fumo in pochi minuti.

Una serie di episodi, a riprova della intensificazione degli eventi calamitosi, che dunque hanno causato ingenti danni a numerose colture agrarie della nostra provincia. Fortunatamente oltre il 90% degli agricoltori si assicura e gran parte estende le garanzie e le protezioni aderendo a fondi mutualistici agevolati e non (sotto soglia, fitopatie, mancati conferimenti e stabilizzazione del reddito), andando così a tutelare con uno strumento assicurativo circa 500 milioni di euro di produzioni agricole, oltre ad ulteriori 515 milioni di euro che trovano copertura con soluzioni mutualistiche. In particolare, nella nostra provincia aderiscono a soluzioni di gestione del rischio oltre il 90% delle mele e il 75% dell’uva con una media che sfiora l’85%. Le aree maggiormente colpite da eventi atmosferici avversi sono quindi le zone di Predaia, Contà, Ville d’Anaunia, Denno, Campodenno in Val di Non, in Bassa Valsugana e Storo sono stati segnalati danni da vento forte su mais, nella zona di Mezzocorona, San Michele all’Adige e Roverè della Luna, inoltre nell’Alto Garda sono stati segnalati danni da grandine e vento forte che hanno determinato qualche problema nei vigneti e oliveti gardesani. I danni, complessivamente, sono da imputare principalmente alla grandine. Eventi atmosferici avversi che hanno causato danni agli assicurati, diretti ed indiretti, per oltre 75 milioni di euro. Le compagnie di assicurazione entro Natale ristoreranno i danni agli assicurati. In questo modo permettendo al sistema agricolo di salvaguardare la tenuta del proprio tessuto e la sopravvivenza delle proprie aziende che in queste annate senza risarcimenti assicurativi dovrebbero affrontare, in alcune situazioni, anche la perdita totale del prodotto e quindi del fatturato. Siamo certamente di fronte ad un’altra annualità difficile dal punto di vista dei danni da avversità atmosferiche; ma il futuro ci riserva importanti novità per il nostro ambito con la futura PAC (2023 – 2027) che, riconoscendo la centralità delle misure di gestione del rischio in agricoltura, introduce la possibilità di prelevare il 3% dei fondi dal Primo Pilastro per destinarli ad una soluzione trasversale mutualistica, di primo livello, per tutte le aziende agricole con lo scopo di tutelarle dagli eventi catastrofali (gelo, siccità e alluvione). Soluzione che andrà a giocare sinergicamente con gli altri strumenti che ben già conosciamo e che ci permettono di salvaguardare le nostre imprese.

Sempre in un’ottica di complementarietà aspetto fondamentale da sottolineare sono le numerose adesioni ai fondi per la stabilizzazione del reddito (IST) dedicati al mondo melicolo e zootecnico e al Fondo fitopatie vegetali, oltre il 70% delle superfici dei nostri associati ha aderito a questi innovativi strumenti di gestione del rischio, evidenziando lungimiranza e capacità di programmazione dell’agricoltore. Come Consorzio siamo stati i primi a livello nazionale a credere nei fondi IST già nel 2019, supportando le adesioni dei nostri soci ai fondi che prevedono una contribuzione pubblica del 70%. Oggi il Consorzio è uno dei pochi soggetti riconosciuti a livello nazionale quale Soggetto Gestore e si appresta, già ottenuta la conferma dal Ministero del Trigger Event per il 2019 per l’IST Mele ed in attesa di ricevere formale risposta per lo stesso anno per l’IST Latte, a verificare e determinare l’intervenuta drastica riduzione di reddito per tutte le imprese aderenti dei settori per cui è intervenuta la condizione.

Una ulteriore conferma della bontà degli strumenti attivati a sostegno dei nostri associati ed uno stimolo a continuare in questa direzione di messa a disposizione di soluzioni agli agricoltori di soluzioni efficaci ed efficienti, agricoltori che devono sempre più maturare consapevolezza della sempre maggiore importanza di una gestione dei rischi a 360° gradi. Infatti, gli epocali cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo e la sempre maggiore presenza di fattori di instabilità (fitopatie, fluttuazioni di prezzo) portate anche dalla globalizzazione richiedono un cambio di passo anche nell’approccio alla gestione dei rischi da parte delle imprese agricole per raggiungere gli obbiettivi di sostenibilità e di resilienza.

                             *Direttore Co.Di.Pr.A.

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