Il Melo anche in Val di Sole

Il Melo anche in Val di Sole

Le luci di un Natale meno brillante delle attese si stanno via via spegnendo e ci lasciano ancora un mare di dubbi sui tempi della pandemia e sul futuro, tra vaccini, tamponi e timori di nuovi lockdown.

E’ una storia che si ripete ormai da troppi mesi e che ci introduce al 2022, anno nuovo che tutti ci auguriamo sia quando meno problematico di quello che ci siamo lasciati alle spalle. I segni di fiducia non mancano, e i numeri che quotidianamente ci arrivano dai media sul Covid – 19 grazie alle campagne di vaccinazione non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di 12 mesi fa. Serve comunque prudenza ed i pericoli di una ricaduta sono in ogni caso reali e per questo occorre stringere i denti.

Ancora … per quanto?

A questa domanda penso non possa rispondere seriamente nessuno perché quando una variante pare esser sotto controllo ecco che ne spunta subito un’altra quasi rispondendo ad un’occulta regia che punta a tenere l’umanità sulla corda, chissà per quanto tempo ancora.

Segnali di fiducia continuano invece ad arrivare dall’economia che tutti i dati statistici dicono in crescita in Italia ma con l’incognita di prezzi in aumento dell’energia, del riscaldamento e dei costi del vivere. Qui torna in gioco la politica e le scelte di governo ma a guardare ciò che sta succedendo nei palazzi del potere c’è ben poco da stare tranquilli.

Certo è che anche in futuro, basti pensare all’attuazione del Pnrr, non sarà più sufficiente ‘fare bene’ ma diventerà fondamentale ‘fare presto’.

Per “il Melo” il 2022 è un anno di cambiamenti con l’aumento della tiratura del mensile a 26.000 copie e l’approdo, puntuale capillare e costante, anche in tutti i centri abitati della valle di Sole. Uno sforzo non indifferente della Testata che dimostra fiducia verso il territorio guardando alla realtà complessiva, e reciprocamente integrativa dal punto di vista economico, delle valli del Noce: un canale di informazione e di conoscenza capillare, documentato su una serie di tematiche che riteniamo importanti per le nostre comunità.

L’anno appena iniziato ci porterà l’esito del censimento sulla ladinità nonesa e solandra terminato lo scorso 20 dicembre, un passaggio importante sul via del riconoscimento di minoranza linguistica.

Per questo obiettivo “il Melo” si era impegnato fin da subito, quasi otto anni fa, con la pubblicazione puntuale e costante di una pagina in lingua nonesa e ultimamente per spiegare le ragioni di una scelta che ha ampie motivazioni culturali, storiche e linguistiche. Ci vorrà qualche tempo per sapere come è andata ma un dato è già stato acquisito, la maggioranza dei comuni nonesi (tra cui tutti i maggiori con Cles, Predaia, Ville d’Anaunia, Novella, Borgo d’Anaunia, Romeno, ecc.) che, quasi tutti all’unanimità, hanno aderito alle finalità del censimento linguistico. Così non era successo nel censimento 2011 che pure aveva registrato il 25% di ‘nonesi ladini’ ma senza gran mobilitazione dei municipi. 

Per la valle di Non in particolare, ma in realtà per il Trentino, il 2022 è pure l’anno in cui prenderà forma (e sostanza, speriamo…) la candidatura del santuario di San Romedio a patrimonio dell’umanità, dell’avvio dei lavori della tangenziale di Cles e dell’acquisizione al patrimonio pubblico del bellissimo castel Valer: tasselli importanti per delineare il futuro delle nostre valli.

Motivi di fiducia dunque non ne mancano per guardare avanti, ed è con questo auspicio che a nome mio, dell’Editore e della Redazione auguro un prospero e sereno anno!

Giacomo Eccher