Ad ognuno il suo mestiere…

Ad ognuno il suo mestiere…

Potremmo riassumere così una “logica commerciale” in cui tutti noi ci identifichiamo quando parliamo del mondo del lavoro e pretendiamo dagli altri, la stessa dedizione e competenze con le quali noi stessi svolgiamo la nostra. Mi pare si possa dire che questo ragionamento non faccia una piega anche se purtroppo e sempre più spesso, ci accorgiamo che invece le cose non stanno proprio così ed il pressappochismo prevale sulla competenza vera. Nel campo commerciale o dei servizi, ancor di più che nel manifatturiero, spesso ci si scontra con incompetenze profonde, nate il più delle volte da una promessa non mantenuta legata ad una vendita avvenuta puntando sull’ignoranza di chi ha comprato.

Sono molti gli ambiti commerciali nei quali questo accade, lo dimostrano i reclami se non addirittura le truffe con cui si perpetuano imbrogli a consumatori ignari.

Come è possibile che questo possa accadere nel 2023, nell’era della digitalizzazione, della informazione tambureggiante, nel mondo del mercato libero, e soprattutto delle mille regole che tutelano (o dovrebbero tutelare) ognuno di noi?

La risposta è facile e scontata, il più delle volte si tratta di mancanza del confronto, di condivisione, di un consulente vero, di una persona a cui potersi rivolgere ed al quale esprimere le proprie esigenze così come i propri disagi o disservizi, insomma, un riferimento fisico. Tutto sembra essere più facile, i nuovi strumenti, poco conosciuti, ti consentono con un semplice click di acquistare ormai quasi tutto e l’empatia che accompagnava da sempre le nostre scelte sparisce davanti alla “comodità” di avere subito ciò che desideriamo.

Questo accade un po’ ovunque, tutti i settori ne sono più o meno “vittime”, il sostituire la vendita tradizionale con l’acquisto fai da te a fronte di un risparmio immediato, è ormai cosa consolidata. Peccato però che in alcuni settori l’acquisto facile e a buon mercato, avvenga nella completa ignoranza e nell’inconsapevolezza di ciò che si sta sottoscrivendo.

Il mondo delle assicurazioni ha conosciuto uno stravolgimento epocale da questo punto di vista, molti “distributori” hanno fatto comparsa (è proprio il caso di dire) nel mercato delle coperture assicurative, specialmente nell’auto.

Non passa giorno senza che alla tv si ricordi quanto “facile” sia risparmiare sulla polizza auto. Tambureggianti spot televisivi ci ricordano e spronano a chiedere preventivi di ogni tipo con la certezza di spendere meno.

Cosa che accade anche in concessionaria con l’acquisto di una nuova auto, alle poste mentre tenti di inviare qualcosa, al telefono oppure al pc incuriosito dagli spot pubblicitari, perfino in banca, nonostante ti propongano conti on line penalizzando, con costi assurdi, se ti rechi in filiale.

Già, pensa che fino ad oggi sei stato uno sciocco, ti sei rivolto a chi lo fa di mestiere, ma si può?

La nuova normativa europea, ben identificata nell’acronimo IDD (Insurance Distibution Directive) cioè Direttiva sulla distribuzione assicurativa, si focalizza sull’esigenze del cliente, indirizzando i distributori assicurativi verso “un corretto comportamento”, la semplificazione delle informazioni nei confronti dei clienti, un rafforzamento del sistema sanzionatorio.

Bene, se le cose stanno così, come mai molti lettori, consumatori, clienti “tradizionali”, segnalano comportamenti quantomeno discutibili e senza alcun dubbio mirati ad una vendita veloce, a buon prezzo e senza raccogliere le esigenze del cliente?

I “nuovi” distributori che si sono affacciati nel mercato assicurativo quindi, non seguono le stesse regole degli Agenti professionisti che lo fanno di mestiere?

Potremmo dire di no, si sprecano le mille segnalazioni fatte dallo SNA (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione), sul modus operandi di alcune di queste realtà, testimonianze che poi si sono tradotte ad esempio, in sonore multe comminate da Antitrust a fior fior di banche, come accaduto a Unicredit, BNL, Intesa e Ubi.

https://www.ilsole24ore.com/art/polizze-legate-mutui-maxi-sanzione-antitrust-unicredit-bnl-intesa-e-ubi-ADASZtD

Gli stessi operatori bancari di UniCredit segnalano e protestano per gli obblighi loro imposti nel vendere, ai propri clienti, contratti assicurativi che gli stessi clienti non vogliono.

Non si tratta quindi di sporadiche azioni isolate, ma di vere e proprie strategie commerciali che molti istituti bancari stanno mettendo in atto.

E qui mi preme sottolineare che non fanno eccezione alcune delle banche che operano in Trentino. Gli Agenti SNA hanno raccolto molte testimonianze dai propri clienti i quali riferiscono di azioni piuttosto aggressive nei confronti di chi, recandosi allo sportello in occasione del pagamento di rinnovo delle polizze sottoscritte presso la storica agenzia, viene persuaso nell’accettare l’offerta dello sportellista che guarda caso costa meno (poco importa se le garanzie, i massimali o le coperture, non sono le stesse).

Oppure quando in occasione di un appuntamento per sottoscrivere un mutuo, si ritrova a dover accettare offerte assicurative complementari che, da quanto ci viene riferito, sono propedeutiche al buon esito del prestito o della “variabilità” del tasso di interesse.

In un incontro tenutosi lo scorso 23 novembre 2021 tra la delegazione del Sindacato Nazionale Agenti di Trento e l’assessore allo sviluppo economico della PAT dott. Achille Spinelli, si è evidenziata la criticità di tale operato. Una possibile soluzione, avanzata dall’Assessore Spinelli prevedeva un confronto con gli Istituti di Credito operanti in provincia ed in particolare con le BCC.

Confidiamo pertanto di incontrarci entro fine anno per chiarire la nostra posizione e sottolineare che nessuno mette in discussione la sacrosanta libertà imprenditoriale che stimola la concorrenza sul mercato assicurativo, ma tutto diventa meno tollerabile quando i rapporti tra chi vende e chi compra, scivola sul piano della poca trasparenza e/o di obblighi a contrarre.

Se così è, le esigenze previste nella IDD sono del consumatore o dell’istituto distributore?

L’intermediazione, la distribuzione e soprattutto la consulenza, devono passare dagli obblighi previsti dalla IDD. I nuovi distributori hanno l’obbligo di attenersi alle disposizioni vigenti, così come già accade per gli Agenti e l’intera rete distributiva di cui loro stessi si avvalgono, perché solo così si raggiungerà quell’obiettivo che il legislatore europeo ha previsto nella normativa del 2016 e recepita nell’ordinamento italiano nel 2018.

Quindi cari lettori, pretendete da chiunque si professi distributore assicurativo, tutto ciò che la normativa prevede in particolare la documentazione precontrattuale e contrattuale, così come i preventivi e/o le proposte emessi dal sistema di Compagnia.

Informatevi sulla fase di assistenza nel post vendita, come ad esempio quella riferita al sinistro, cartina tornasole sull’operatività diretta del punto vendita nel quale avete acquistato, sulla fiducia, il contratto assicurativo.

Sull’opportunità poi di acquistare prodotti “a buon mercato” da chi non lo fa di mestiere, ognuno faccia le proprie considerazioni e giustifichi sé stesso sul perché lo fa, ma tenete presente che le polizze assicurative, in particolare quelle in ambito della responsabilità civile di cui l’auto è l’esempio più classico, servono per tutelare il vostro patrimonio.

(*Presidente Provinciale Sna – sez. di Trento)

Magotti Roberto