SEPARAZIONE CONSENSUALE: LE POSSIBILI STRADE DA SEGUIRE

SEPARAZIONE CONSENSUALE: LE POSSIBILI STRADE DA SEGUIRE
Hands Of Wife And Husband On Divorce Document With Wedding Ring In The Center

Nella realtà attuale le crisi coniugali sono purtroppo sempre più frequenti. Si pensi che, in base ai dati forniti dall’Istat, nel corso del 2023 in Italia vi sono state ben 82.392 separazioni a fronte di soli 139.887 matrimoni. Affrontare una crisi matrimoniale rappresenta senz’altro uno dei momenti più complessi e delicati nella vita dei soggetti che ne sono coinvolti. È pertanto essenziale comprendere come poter gestire tale evenienza ove si dovesse presentare.

Seppur talvolta difficile da attuale, la cosa migliore che i coniugi possono fare in presenza di una crisi matrimoniale è quella di confrontarsi tra loro al fine di verificare se vi siano margini di riavvicinamento o se la rottura sia irreparabile. In quest’ultimo caso sarà importante proseguire il dialogo intrapreso al fine di valutare la possibilità di giungere ad una conclusione consensuale del rapporto matrimoniale. Tale modalità di definizione della crisi coniugale è senz’altro da preferirsi sia perché tutela maggiormente gli interessi dei figli, riducendo al minimo i traumi per la prole, sia perché costituisce per i soggetti coinvolti la via più rapida e meno dolorosa, sia dal punto di vista emotivo che economico, per definire i reciproci rapporti.

In questo articolo ci occuperemo dei casi in cui i coniugi, anche mediante l’aiuto dei propri legali, riescono a trovare un accordo per giungere ad una separazione consensuale, ed andremmo ad analizzare, seppur succintamente, le varie strade previste dall’ordinamento per giungere ad una tale separazione.

La via più tradizionale per addivenire ad una separazione consensuale, e forse ancor oggi quella più seguita, passa per il Tribunale. Ciò si spiega col fatto che molto spesso non è semplice regolare i rapporti famigliari e patrimoniali tra i coniugi (vedasi le questioni inerenti al mantenimento del coniuge e dei figli, alla definizione dei reciproci rapporti patrimoniali, al regime di affidamento dei figli ecc.), tant’è che frequentemente l’accordo raggiunto dai coniugi è frutto di una lunga e spesso complicata trattativa effettuata dai loro rispettivi legali. In questi casi l’accordo intervenuto tra le parti viene consacrato in un ricorso congiunto per separazione consensuale che viene sottoposto al vaglio del Tribunale. Quest’ultimo verificherà l’idoneità dell’accordo sottopostogli a tutelare gli interessi della prole, ed in mancanza di criticità, provvederà a dichiarare la separazione dei coniugi alle condizioni da questi concordate con apposita sentenza. La recente riforma Cartabia ha altresì previsto un’importante novità, attribuendo ai coniugi la possibilità di chiedere al Tribunale, in un unico procedimento, sia la separazione che il divorzio, velocizzando così l’iter per addivenire allo scioglimento del rapporto matrimoniale.

Nel corso del 2014, con il D.L. 132/2014, il legislatore ha introdotto una nuova strada per giungere alla separazione consensuale, prevedendo che i coniugi, in alcuni casi, possano separarsi consensualmente anche in Comune. La procedura da seguire è molto snella, tuttavia non può essere utilizzata in presenza di figli minori, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap. Ciò in quanto l’ordinamento ha inteso tutelare gli interessi di tali soggetti prevedendo che i contenuti degli accordi raggiunti dai coniugi vengano sottoposti ad un controllo da parte di autorità ex lege individuate – Tribunale o Procura della Repubblica – al fine di verificarne l’idoneità a tutelare gli interessi dei soggetti sopra indicati. Inoltre, non tutti gli accordi tra i coniugi possono essere conclusi facendo ricorso a tale strumento.

Sempre con il D.L. 132/2014 è stata introdotta un’ulteriore via per giungere alla separazione consensuale, quella della negoziazione assistita. Anche in questo caso i coniugi potranno separarsi senza dover rivolgersi al Tribunale, ma l’assistenza di un avvocato è qui necessaria. Per attivare tale procedura uno dei coniugi si dovrà rivolgere ad un legale, il quale inviterà l’altro coniuge a stipulare entro trenta giorni una convenzione di negoziazione assistita, al fine di instaurare un confronto tra le parti volto a raggiungere un accordo di separazione. Tale strada può essere praticata anche in presenza di figli minori, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap, e con la stessa i coniugi possono prendere accordi patrimoniali, anche di particolare rilevanza. L’eventuale accordo raggiunto in detta sede dovrà essere sottoposto al vaglio del Procuratore della Repubblica. In assenza di figli minori, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap, il Procuratore della Repubblica, verificata la regolarità dell’accordo raggiunto, darà il proprio nullaosta, ed i legali delle parti provvederanno a comunicare l’accordo all’ufficiale di stato civile del Comune nel quale il matrimonio era stato registrato affinché vengano svolte le annotazioni di rito. In presenza di figli minori, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap l’accordo andrà trasmesso al Procuratore della Repubblica e questi, se lo riterrà idoneo a tutelare gli interessi della prole, lo autorizzerà. Ottenuta l’autorizzazione l’accordo verrà trasmesso dai legali delle parti all’ufficiale di stato civile del Comune nel quale il matrimonio era stato registrato affinché vengano svolte le annotazioni di rito. Ove il Procuratore della Repubblica non dovesse concedere la propria autorizzazione l’accordo verrà trasmesso al Presidente del Tribunale, il quale fisserà un’udienza per la comparizione delle parti. In tale sede i coniugi potranno modificare gli accordi precedentemente presi rendendoli maggiormente rispettosi degli interessi della prole, così da poter giungere ad una separazione consensuale.

In conclusione, considerata la complessità e la delicatezza del tema, in presenza di una crisi matrimoniale sarà senz’altro consigliabile rivolgersi al proprio legale di fiducia, il quale saprà consigliarvi la strada più rapida ed indolore per giungere ad una positiva definizione della vertenza.

avv. Daniele Leonardi