LE AZIENDE FAMILIARI: SOLIDITA’ e FRAGILITA’

LE AZIENDE FAMILIARI: SOLIDITA’ e FRAGILITA’

In Italia e in Trentino la maggior parte delle aziende ha una proprietà familiare che, in alcuni casi, si è tramandata da qualche generazione, mentre in altri sta attraversando il primo vero passaggio generazionale.

Le stime dicono infatti che nei prossimi anni un numero consistente di imprenditori, nati negli anni Sessanta ed entrati nel mondo del lavoro negli anni Ottanta subentrando alle piccole attività gestite dai loro genitori, passeranno il testimone.

Questi imprenditori, grazie al loro impegno hanno creato aziende che oggi fatturano milioni di euro ed esportano i loro prodotti in tutto il mondo. Si tratta dei Baby Boomer: soggetti che hanno avuto una visione imprenditoriale innovativa, capacità sopra la media, intuito per gli affari, grande laboriosità ed anche un po’ di fortuna.

Di solito, nelle aziende familiari con una storia recente il fondatore è tuttora operativo in azienda, in alcuni casi è ancora il punto di riferimento dei collaboratori e generalmente fa fatica a capire come e quando si debba passare il testimone. Purtroppo, in alcuni casi ci si trova difronte a “grandi campioni nel fare”, ma che spesso sono in difficoltà quando devono insegnare o trasferire ad altri le proprie competenze.

Quando invece parliamo di aziende che sono gestite dalla terza o quarta generazione, gli aspetti sopra descritti sono stati in gran parte superati perché ci si trova di fronte a realtà strutturate, spesso con una holding di famiglia e con figure apicali competenti a cui viene affidata la gestione delle società operative.

Se da un lato un’azienda a conduzione familiare incorpora una maggiore solidità grazie alle relazioni e al senso di appartenenza dei suoi componenti, dall’altro ci sono fragilità che, se non vengono colte in tempo, possono portare a gravi conseguenze per l’azienda e le famiglie collegate.

I principali rischi che affrontano le aziende familiari sono:

  • Risorse umane limitate: dovendo coprire più ruoli, può capitare che i titolari di un’azienda a conduzione familiare non dispongano di familiari che abbiano una sufficiente e adeguata preparazione per coprire i vari ruoli richiesti. In questo caso si tende comunque ad affidare un ruolo in azienda ad un figlio o figlia nella speranza che nel tempo “si faccia le ossa”, ma in realtà questo costituisce un grave rischio per il proseguo dell’attività;
  • Scarsa motivazione: nei vari passaggi generazionali ci si può trovare di fronte ad un calo considerevole delle motivazioni e della competenza di chi dovrebbe portare avanti l’azienda in futuro. Questo problema è frequente quando le nuove generazioni hanno ricevuto troppo senza fare il minimo sforzo e non hanno avuto un’adeguata formazione. Se guardiamo alla storia recente, ci sono state famiglie che hanno sottovalutato il problema e nel tempo sono state costrette a cedere le proprietà ad un valore molto inferiore rispetto a quello di qualche anno prima;
  • Mancata pianificazione del passaggio generazionale e coinvolgimento dei familiari: il ruolo dell’imprenditore è complesso e quindi si deve preparare il terreno facendo fare esperienze in azienda ai futuri amministratori, aspetti fondamentali per capire le attitudini di ogni componente familiare;
  • Confusione tra aspetti aziendali e privati: un rischio frequente è dato dal fatto che si tende a portare in azienda temi (e problemi) esclusivamente privati, creando tensioni che limitano un sano dialogo e confronto. Questi comportamenti alla lunga provocano una ricaduta pesante su scelte e strategie e, dal momento che le aziende devono prendere decisioni ogni giorno, incidono negativamente sullo sviluppo dell’attività stessa;
  • Assenza di regole e un profilo definito degli amministratori: una mancata definizione di regole e caratteristiche necessarie per l’ingresso in azienda dei familiari, in particolare quando questi assumono ruoli chiave, determina rischi altissima Eventi familiari negativi: la separazione o divorzio di uno dei componenti della famiglia, se non sono state previste opportune contromisure, può incidere notevolmente sugli equilibri gestionali e decisionali.

Queste considerazioni sono valide per le grandi aziende, ma anche, con le dovute proporzioni, per le piccole aziende, siano queste aziende agricole, commerciali o artigiane. Per questo motivo consiglio vivamente di dedicare del tempo anche a questi aspetti perché se sottovalutati possono condizionare pesantemente l’esistenza dell’azienda stessa.

Paolo Leonardi