Criticità nelle società di persone (S.N.C.)

Criticità nelle società di persone (S.N.C.)

Una delle forme societarie più diffuse nelle piccole e medie aziende, spesso a conduzione familiare, è la S.N.C.. Si tratta di una forma giuridica che basa il suo fondamento sui soci che in gran parte dei casi costituiscono il vero motore della società e quindi dell’azienda.

Diverso è il caso delle SRL e delle SpA, rispettivamente Società a Responsabilità Limitata e Società per Azioni, dove il valore dell’azienda, oltre ai soci che naturalmente rimangono il fulcro essenziale della società, è dato dal capitale conferito e dal patrimonio aziendale. 

Le SNC sono la conseguente evoluzione di una ditta individuale costituita dal padre che ad un certo punto decide di coinvolgere i figli nell’attività. Questa naturale e saggia evoluzione, che comporta un allargamento della base societaria, comporta dei rischi che spesso non vengono presi in considerazione. Infatti, le Società di Persone presentano una forte criticità nel caso di premorienza di uno dei soci, in quanto nel caso dell’evento citato i soci superstiti si trovano di fronte a due possibilità:

  1. acconsentire il subentro degli eredi nella compagine societaria, previo il consenso di tutti i soci;
  2. liquidare agli eredi del socio defunto il valore della quota societaria entro sei mesi dall’evento. Entrambe le ipotesi presentano delle criticità, precisamente:
  1. la prima soluzione, che prevede l’ingresso degli eredi nella compagine societaria, spesso trova delle difficoltà in quanto si va a snaturare quell’equilibrio dato dalla natura prevalentemente familiare della società oltre al fatto che la mancanza di un socio non sempre trova nell’erede un valido sostituto. Inoltre, è particolarmente diffusa la formula di due soci al 50% e quindi se in origine le decisioni venivano prese in condivisione tra i due soci che hanno deciso di costituire in comune accordo una società, non è detto che il rapporto tra il socio superstite e gli eredi del socio defunto sia uguale e quindi diventa estremamente complicata la gestione della società e di conseguenza l’azienda.Va inoltre fatto presente che se tra gli eredi ci sono dei minori scattano degli automatismi di tutela degli stessi che potrebbero appesantire le fasi decisionali di un’azienda che per stare sul mercato deve svolgere giornalmente.
  2. la seconda ipotesi, che prevede la liquidazione agli eredi del valore della quota, potrebbe rappresentare delle difficoltà date dal fatto che non sempre la società o i soci superstiti dispongono delle somme sufficienti per liquidare la somma richiesta ed in particolare nel breve termine di sei mesi. Ricordiamoci che se la liquidazione della quota agli eredi non è fattibile, in presenza di figli minori, la legge prevede di procedere con la liquidazione della Società. In questa ultima ipotesi le complicazioni sono legate al tipo di attività svolta e al momento in cui si deve vendere che potrebbe non essere quello migliore per valorizzare correttamente l’azienda.

La particolare diffusione della forma societaria delle SNC ed in generale delle Società di Persone è motivata dal fatto che oltre a presentare una gestione più semplificata delle procedure e obblighi societari è la forma più gradita dagli istituti di credito, in quanto la garanzia verso i creditori va oltre al patrimonio dell’azienda perché coinvolge anche tutto il patrimonio personale dei soci.

È quindi possibile porre delle forme di tutela alle criticità sopra esposte?

Certamente si, le complicazioni sopra descritte collegate con le Società di Persone si attenuano attraverso strumenti che mettano al riparo i soci da un possibile evento che potrebbe seriamente danneggiare l’azienda e soprattutto i rapporti tra i soci/familiari. Nel lungo viaggio della vita possono nascere delle criticità che se non sono state pianificate correttamente possono incidere pesantemente sulla persona o sulle Società.

Il Patrimonialista è un professionista specializzato nel passaggio generazionale e nella tutela della persona, della famiglia, dell’azienda e del patrimonio.

Paolo Leonardi