Orsi e lupi, equilibrio da ricostruire

Orsi e lupi, equilibrio da ricostruire

Grandi carnivori in trentino: è urgente trovare una soluzione

La stagione degli alpeggi non è ancora iniziata e il problema della presenza dei grandi carnivori in Trentino si fa sempre più grave. Lupi e orsi sono già vicini ai centri abitati in diverse zone della provincia e gli attacchi sono ormai una costante.

E’ urgente intervenire per aiutare chi dovrebbe lavorare per gestire una malga o una stalla e si ritrova invece a doversi difendere da attacchi sempre più frequenti. 

E’ necessario tutelare la zootecnia trentina, ma non solo.  Se è vero da una parte che problemi evidenti causati dall’eccessiva presenza di lupi e orsi sono anche quelli legati ai danni alle colture, il cui perdurare sta creando nelle campagne un vero e proprio allarme sociale, è doveroso ricordare che gli agricoltori non ne sono le uniche vittime.

Una mancata gestione della problematica ricade inevitabilmente su tutta la comunità trentina. Il problema è dei sindaci, che si troveranno costretti ad intervenire con ordinanze e misure di sicurezza. Il problema è per il settore turistico, che in una fase di ripartenza non ha certo bisogno di allarmismi. Il problema riguarda anche il territorio: l’incapacità di assicurare un equilibrio tra la presenza delle aziende e quella della fauna ormai fuori controllo rischia di determinare uno stravolgimento degli habitat naturali e l’abbandono delle zone interne e montane, con evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più considerati i sempre più evidenti sfasamenti climatici.

Una gestione efficace del problema deve essere strettamente legata a una gestione complessiva del territorio. Giova forse anticipare l’idea di una “zonizzazione” delle attività individuando a livello provinciale una vera e propria mappatura di quelle aree e colture che necessitano di maggior tutela. 

La politica deve capire che esiste il rischio elevatissimo che gli allevatori abbandonino definitivamente una tradizione che rende unico il nostro trentino.

Recenti dati emersi da uno studio del MUSE indicano che, se dovesse continuare questo trend di crescita, tra 5 anni la presenza di orsi e lupi sarà aumentata del 100%.

Noi ci interroghiamo sulla sostenibilità di questa crescita esponenziale in un territorio come il nostro, con particolari caratteristiche relative al rapporto tra superficie, densità di popolazione, insediamenti.

Non si tratta di essere contro i lupi o contro gli orsi, ma a favore di un giusto equilibrio, quell’equilibrio necessario per permettere a tutti, agli allevatori come a chiunque voglia percorrere le nostre montagne, di poter vivere serenamente in questo splendido territorio.

Con l’Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, nei mesi scorsi, è stato fatto il punto sull’attuale situazione della popolazione dei grandi carnivori a livello provinciale con particolare riferimento ad orso e lupo ed agli strumenti messi in campo per il loro monitoraggio e gestione partendo dalle attività preventive introdotte e incentivate dall’amministrazione provinciale.

A tal proposito vogliamo ancora una volta sensibilizzare gli operatori in merito all’adozione di adeguate misure di prevenzione che, seppur non risolutive del problema, possono sicuramente aiutare a contenerlo. Gli strumenti utili per prevenire gli attacchi devono essere adottati e regolarmente manutentati.

Si tratta di attività dedicate in particolare alla tutela delle aziende zootecniche, i gestori di alpeggi, e gli apicoltori.

Si è parlato anche della gestione degli indennizzi per le aziende stesse, con la proposta di attività di informazione mirata, precisa e semplice, utile per chi opera nei settori maggiormente esposti (zootecnici, apicoltori, gestori di alpeggi).

Si è approfondito il tema riguardante la presenza di altre importanti specie della fauna selvatica fra cui il cinghiale (si auspicano interventi di potenziamento del piano di controllo della specie), cormorani e nutrie. 

Tuttavia, più che indennizzi, noi abbiamo chiesto interventi concreti di contenimento dei danni.  Anche le nuove tecnologie possono dare una mano in tal senso.

Dobbiamo finalizzare bene il Piano di gestione e monitoraggio della fauna.

Abbiamo atteso, in una fase politica delicata a livello nazionale, l’insediamento del nuovo Governo per iniziare subito un’interlocuzione con il nuovo Ministro competente in materia. Da parte nostra, come sempre, ci sarà la massima disponibilità a collaborare, facendo la nostra parte affinché la soluzione venga trovata in tempi brevi.

Barbacovi Gianluca