Pietro Paolo Sarcletti produttore di gelati e “fondatore di tutte le gelaterie”

Pietro Paolo Sarcletti produttore di gelati e “fondatore di tutte le gelaterie”

Da Banco all’Oktoberfest da ‘Rapporti storici Italo- Bavaresi

… Quando Pietro Paolo Sarcletti nacque nel 1857 nel piccolo villaggio di Banco in Trentino, nessuno poteva prevedere che sarebbe diventato il capostipite di una dinastia di gelatai a Monaco.

Banco, oggi una frazione di Sanzeno in Val di Non, apparteneva allora all’impero Asburgico e dal 1919 passò con il Sud Tirolo all’Italia.

Dalla val di Zoldo, patria della maggior parte dei gelatai, Banco è separato dalla Valle dell’Adige e dalle Dolomiti di Sud Ovest.

Gli abitanti vivevano di agricoltura in particolare della produzione di miele.

Come tutti i comuni dell’attuale Nord Italia era fortemente colpito dalla crisi agraria che dalla metà del 1800 costringeva gran parte della popolazione all’emigrazione.

Anche Sarcletti, esperto lattoniere, abbandono presto la patria e cercò verso nord di trovare di che vivere.

Nel 1875 la sua peregrinazione lo portò in Olanda, dove dei compaesani avevano importato l’arte della produzione dei gelati. Preparavano una massa grezza con latte, uova e zucchero in un recipiente di metallo che a sua volta era collocato in un tino riempito con ghiaccio spezzettato e sale. Dagli orli, mescolando in continuazione, prelevavano la massa gelata che, dopo essere stata collocata in appositi recipienti di legno, veniva sminuzzata con sbarre di ferro e ricongelata. Il gustoso prodotto veniva venduto nel 19° secolo quasi esclusivamente sulle strade, dove i “gelatai” si spostavano con i loro “carretti da gelato” per le vie della città.

Pietro Paolo Sarcletti non rimase in Olanda ma si spostò a sud. Nel 1869 si stabili a Monaco di Baviera dove ben presto produsse e vendette il suo primo gelato.

Evidentemente il suo prodotto ebbe successo e ritenuto speciale perché nel giro di pochi anni arrivò ad avere a Monaco una squadra di circa 70 “carretti gelato”. Tali carretti erano collocati nella “fabbrica di gelati” in Park Strasse e si spostavano poi in tutte le strade della città come mezzi mobili di vendita.

Nel 1906 Sarcletti aprì il suo primo Eiscaffè (caffè gelateria). Grazie all’aiuto e sostegno dei suoi quattro figli, Peter, Emanuel, Josef e Ludwig, riuscì a vendere il suo gelato all’Oktober Fest e occupò un posto con un padiglione di vendita nel parco espositivo Teresien Park.

Dopo il 1920 arrivarono in Germania dalla Val di Zoldo altri italiani per aprire gelaterie nelle più grosse città. Anche a Monaco ci fu concorrenza nell’offerta di originale gelato italiano.

La maggior parte di questi gelatai passava l’estate in Germania e d’inverno tornava ai paesi di origine.

Pietro Paolo Sarcletti rimase invece in modo continuativo con la sua famiglia a Monaco. I suoi quattro figli furono parimenti produttori di gelato ed ebbero attività indipendenti.

Nel 1921 Ludwig Sarcletti apri sulla Rotkreusplatz il chiosco “all’angolo dolce” che ricostruì nel 1946 dopo la distruzione della 2a guerra mondiale. Nel 1974 sorge, nello stesso posto, un caffègelateria gestita da suo figlio Ludwig e oggi condotta dal nipote Michael. Con 50 tipi di gelato, che viene preparato fresco tutti i giorni, la “SARCLETTI” è considerata la madre di tutte le gelaterie, un ritrovo estivo per gli abitanti di Monaco con clienti che giungono da tutte le parti della città. 

(*) Luciana Giovanella Dalpiaz è guida turistica a Trento e la vicenda dei gelatai Sarcletti a Monaco l’ha scoperta per caso. “Ero andata ad Ausburg la città di origine dei banchieri Fogger, proprietari a Trento del palazzo Fogger Galasso (alias palazzo del Diavolo, NdR) per documentarmi sulle origini di quella famiglia e sfogliando un catalogo sulle presenze italiane in Baviera ho trovato questo omaggio che la città di Monaco nel 2010 ha voluto dare ai ‘nonesi’ Sarcletti, i primi gelatai della città, in occasione della mostra – esposizione “Baviera – Italia”.

Ernesta Ziller Marinelli, cento anni e tanti ricordi

Della vicenda dei gelatai Sarcletti a Monaco si è occupato anche il recente numero del notiziario del Comune di Sanzeno “Sanzen, né pù né men” con il racconto di Ernesta Ziller, ora ultracentenaria, che poco più che sedicenne (correva l’anno 1937) era stata chiamata nel capoluogo bavarese a vendere gelati in uno dei tanti chioschi dei Sarcletti.

Così, desiderosa di potere aiutare la mia famiglia e felice di affrontare un’esperienza nuova, decisi di accettare” – scrive Ernesta nel racconto in cui oltre all’emozione del primo lavoro in una grande città rivive il clima di plumbea attesa che gravava sulla città alla viglia della Seconda Guerra Mondiale.

Ricordi come la visione del primo film in una grande sala cinematografica, la gita al lago per il compleanno dei 17 anni, il volo del dirigibile Zeppelin sulla città. E l’Oktoberfest, che esisteva anche a quei tempi e che per i gelatai era un momento di grande attività sotto un enorme tendone dove – ricorda – si vendeva ogni ben di Dio! Per non parlare dell’immenso Luna park allestito all’esterno con giostre e luci di ogni tipo!

Ricordi belli di giovinezza con i primi corteggiamenti e sullo sfondo la sorveglianza discreta ma severa dei Sarcletti che si sentivano responsabili della sua sicurezza. Per questo non aveva timori anche se le dava fastidio il saluto che si sentiva sempre più per le strade “Heil Hitler”. 

L’aria di guerra si trasformò ben presto in guerra vera e propria e la signorina Ernesta fu costretta, dai genitori che avevano per questo contattato il Consolato italiano di Monaco, a tornare a casa. Lei ci sarebbe rimasta ancora, “un posto – conclude – dove si sentiva a suo agio e tutti le volevano bene”. E il rimpianto le è rimasto nel cuore. “Chissà se non fosse scoppiata la guerra: magari sarei ancora lì a Monaco”. 

Lo scorso 25 novembre, al compimento dei 100 anni, è stata omaggiata dal sindaco Martin Slaifer Ziller che con i fiori le ha portato i complimenti dell’Amministrazione e gli auguri della comunità tutta di Sanzeno, Banco e Casez, il suo Comune.

Giacomo Eccher