San Romedio patrimonio UNESCO

San Romedio patrimonio UNESCO

Oltre la fede, per l’armonia del creato

Il Santuario di San Romedio, in Val di Non, Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO: un sogno che potrebbe diventare realtà.

Nel corso dell’estate 2021 si è aperto l’iter della complessa procedura che potrebbe portare all’esame della candidatura: il primo passo consiste nella preparazione della richiesta di ammissione alla ‘Lista Tentativa’ nazionale, alla quale chiedono di accedere tutti i beni che aspirano al riconoscimento UNESCO. La decisione finale verrà presa dal Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO, che si riunisce ogni anno nel periodo di giugno/ luglio. Una candidatura preliminare presentata nel 2021 può arrivare sul “tavolo” del Comitato nel 2023.

La proposta per San Romedio era partita lo scorso anno in Consiglio provinciale, con una mozione della consigliera nonesa Paola Demagri, approvata all’unanimità, anche se in passato il tema era già stato proposto all’attenzione delle istituzioni trentine. Per il santuario di San Romedio, i criteri per l’inclusione nel novero dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO potrebbero focalizzarsi sull’eccezionalità del “paesaggio culturale”, considerato come l’insieme dei valori religioso-spirituali e paesaggistico-storici del sito. Una candidatura che porterebbe indubbi vantaggi a un luogo ricco di storia e prezioso dal punto di vista ambientale. Sui tempi e le modalità della candidatura abbiamo sentito il vicepresidente della Provincia, Mario Tonina, ed il priore del Santuario, padre Giorgio Silvestri.

L’intervista integrale a Tonina si può ascoltare nel video qui sopra. Si riportano di seguito solo alcuni passaggi di quanto dichiarato dal Vicepresidente.

1) A che punto è la domanda, chi decide e dove e quali sono i tempi per conoscere l’esito finale?

Nel corso del 2021 è stato attivato il lavoro preparatorio per la proposta di candidatura all’iscrizione del complesso di San Romedio nel Patrimonio mondiale Unesco. In particolare nel mese di settembre è stato convocato un apposito Tavolo di lavoro al fine di redigere un documento per l’iscrizione del bene nella Tentative List.

La presentazione di questo documento alla Commissione Nazionale Italiana presso il Ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo (MiBACT) rappresenta il primo passaggio per l’eventuale avvio del processo di candidatura. In seguito ad eventuale esito favorevole si renderà necessario redigere un apposito dossier di candidatura.

2) Quali sono i criteri per aspirare al riconoscimento?

Per poter figurare all’interno della Lista del Patrimonio mondiale i siti devono essere caratterizzati da un valore universale unico ed eccezionale e soddisfare almeno 1 dei 10 criteri di selezione illustrati nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del patrimonio mondiale divisi in 6 criteri culturali e 4 naturali. Nel documento per la presentazione del complesso di San Romedio nella Tentative List sono stati individuati 2 dei criteri culturali e precisamente il IV (essere un eccezionale esempio di edificio o ensemble architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana) e il VI (essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale).

3) Quale significato ha questa iniziativa per il Trentino, per la sua storia di regione alpina e quali ricadute di prospettiva lei intravvede?

In termini generali è possibile affermare che i principali vantaggi sono riconducibili all’attenzione generale per il sito e i suoi valori, dovuta alla risonanza a livello mondiale del Patrimonio UNESCO e quindi alla sua protezione e conservazione.

4) Che cosa ora dovrebbe o potrebbe fare di più la valle ed il Trentino per ‘agevolare’ l’esito favorevole della domanda considerato anche il significato transfrontaliero ed interculturale del culto di San Romedio e la sua popolarità e devozione di qua e di là delle Alpi?

Gli attori del territorio possono rafforzare insieme il lavoro di informazione e coinvolgimento del territorio come percorso di avvicinamento al Bene con eventi ed azioni mirate a creare una maggiore sensibilità e coltivare l’interesse. La Valle dovrà essere consapevole che, se l’iscrizione nella Tentative List si concluderà positivamente, la presentazione della candidatura dovrà essere accompagnata da un apposito piano di gestione finalizzato al mantenimento inalterato dell’identità del bene e dei luoghi che lo ospitano e della regolamentazione dell’incremento dei nuovi flussi turistici. Tutti i soggetti territoriali dovranno essere informati e coinvolti rispetto alle fasi della candidatura in modo tale da sentirsi partecipi condividendone intenti e risultati.

Intervista al priore padre Giorgio Silvestri

San Romedio riassume una pluralità di valori, e per questo merita il riconoscimento di patrimonio dell’Umanità. Ne è convinto il priore del Santuario, padre Giorgio Silvestri, che fin da subito ha sostenuto con entusiasmo l’iniziativa. “San Romedio – afferma  il priore – rappresenta l’incontro tra spiritualità e natura, ed è questo il messaggio che il Santuario offre ai visitatori anche attraverso la tradizione dell’orso che trova numerose rappresentazioni iconografiche nel corso della sua millenaria storia. Con un’ampia dimensione transfrontaliera verso Austria, Germania e il Centro Nord Europa”. E spiega: “San Romedio ha la caratteristica di risultare fortemente spirituale  per i visitatori ed è pertanto un luogo d’incontro senza etichette esclusive di un credo. Ne abbiamo riscontro dalle numerose testimonianze di credenti, non credenti e di appartenenti ad altre espressioni religiose  che apprezzano la forte ispirazione spirituale che questo luogo offre con immediatezza a chi vi si accosta”.

Questo risultato emerge dall’esame delle schede , oltre 50.000 in un anno, che i visitatori hanno compilato e lasciato nell’apposito raccoglitore esposto nel santuario, sulle quali erano invitati ad indicare motivazioni ed impressioni della visita. Tra le motivazioni c’è la preghiera per ottenere ‘grazia’ per la salute propria o di persone care, ma spesso anche espressioni nate da una profonda interiorità e da una forte spiritualità. “Espressioni che ci confermano che esiste ancora ed è fortemente sentito ‘il bisogno di guardarsi dentro’, e San Romedio è uno di quei luoghi dove questo sentimento si prova naturalmente”.

Riassumendo, per padre Giorgio la candidatura Unesco dell’eremo noneso  è ben motivata dal particolare contesto spirituale, artistico, paesaggistico e naturale del luogo. Un insieme di bellezza e spiritualità che coinvolge naturalmente il pellegrino ed in genere ogni visitatore andando anche oltre la fede e verso l’armonia del Creato.

Il tavolo tecnico

In appoggio alla candidatura di San Romedio a patrimonio Unesco, su iniziativa della Provincia è stato istituito un TAVOLO TECNICO coordinato dal dott. Romano Stanchina (PAT) . Ne fanno parte il priore del Santuario, padre Giorgio Silvestri; l’arch. Nicla d’Aquilio e la dott.ssa Giuliana Motta per la Provincia; i dott. Luca Gabrielli e Salvatore Ferrari per la Sovrintendenza Beni Culturali; Giuliana Cova sindaca di Predaia, Giulia Dalla Palma direttrice ApT val di Non;   Walter Iori presidente ass. cult “G.B. Lampi”, Gianantonio Agosti  (ass.ne “Anastasia val di Non”)  e  la dott.ssa Nicole Franceschini rappresentante per il Trentino Alto Adige nel Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

Giacomo Eccher

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