Il nuovo giardino terapeutico di casa “Sebastiano”

“Ogni promessa è debito”: questo l’incipit dell’invito all’inaugurazione del Giardino Terapeutico a Casa “Sebastiano”.

E come promesso l’11 gennaio scorso durante la partecipata conferenza stampa di presentazione, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo il 2 aprile, il centro ha aperto le porte per mostrare il progetto realizzato a tempo di record.

A fare gli onori di casa il cavaliere al Merito della Repubblica Giovanni Coletti, presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo che ha realizzato il centro residenziale e semi-residenziale Casa “Sebastiano”. Il presidente ha sottolineato i benefici dell’attività motoria, da cui spesso ragazze e ragazzi con autismo sono esclusi per lo stigma sociale di cui sono ancora, purtroppo, vittime. In particolar modo ha elencato i benefici, non solo fisici ma anche comportamentali, dell’attività motoria realizzata con strumenti appositamente studiati come il Giardino Terapeutico, che sono in grado di contribuire a compensare le difficoltà proprie di questa condizione. 

Il Giardino Terapeutico è stato realizzato grazie al finanziamento della Croce Rossa Italiana – Sezione di Trento per la quale era presente il presidente Alessandro Brunialti che ha tenuto a precisare che i fondi devoluti per questa iniziativa sono stati ricevuti dai donatori trentini.

Ha partecipato all’inaugurazione anche l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana, che ha pronunciato parole di elogio per l’iniziativa: «Nella Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo – ha detto – è bello inaugurare un “giardino terapeutico” pensato per venire incontro alle esigenze delle persone che devono affrontare le difficoltà di questo disturbo. Casa “Sebastiano” è un punto di riferimento per l’autismo, e da parte nostra lo abbiamo sempre ribadito e abbiamo riconosciuto la necessità di sostenere il loro progetto».

All’evento erano presenti anche la deputata Martina Loss, il consigliere provinciale Denis Paoli, la sindaca di Predaia Giuliana Cova, il commissario della Comunità della Val di Non Silvano Dominici, il presidente della Cassa Rurale Val di Non Silvio Mucchi ed il neoeletto presidente della cooperativa Autismo Trentino, che gestisce il centro Casa “Sebastiano”, Maurizio Gianordoli.

Con l’occasione sono state mostrate anche le attrezzature sportive generosamente donate da Aquila Basket for no profit in memoria di Stefano Rossi (1 tapis roulant e 2 cyclette) e dall’associazione locale Gruppo Sorgente “Roza”, che ha finanziato un secondo tapis roulant a completamento del progetto di attività motoria presso il centro Casa “Sebastiano”.

Per le persone con autismo è molto importante l’utilizzo di strumenti sportivi perché possono concorrere ad abilitare alcune capacità senso–motorie, che in loro sono talvolta insufficienti a garantire una perfetta autonomia motoria. Gli obiettivi del progetto motorio attivato grazie a queste nuove attrezzature sono molteplici e comprendono miglioramenti sia dello schema motorio individuale che del benessere psicofisico generale: senza dimenticare l’aumento dell’autostima e i sentimenti di autoefficacia e valorizzazione che lo sport regala. 

Casa “Sebastiano” si attesta quindi, sempre più, centro di eccellenza all’avanguardia, accreditato con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento per la residenzialità e semi-residenzialità di adolescenti e adulti.

Primo in Italia destinato alla riabilitazione dei Disturbi dello Spettro Autistico, un piccolo gioiello incastonato tra i monti in Val di Non – Trentino, dove l’autismo è affrontato con competenza, innovazione e cuore.

In Italia i Disturbi dello Spettro Autistico interessano 1 bambino su 77 (nella fascia di età 7-9 anni) con una prevalenza maggiore nei maschi: 4,4 volte in più rispetto alle femmine.

Questa stima, effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, mostra l’importante diffusione di questa condizione, che rende impellente la necessità di servizi e interventi per la riabilitazione socio-sanitaria, l’inclusione scolastica e l’inserimento sociale e lavorativo delle persone con autismo, senza dimenticare il cruciale “Dopo di noi”, che angoscia 600.000 famiglie italiane.

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