Coscritti

Coscritti

 “La Coscrizion”

All’inizio degli anni 20 del secolo scorso al paese di Mechel come in tanti altri della valle venne istituita la tradizione di festeggiare al compimento del ventesimo anno di età dei giovani la cosiddetta “Coscrizion”. In paese la testimonianza fotografica ci dice che i primi furono i nati nel 1899 che pur arruolati nel 1917 all’età di 18 anni fecero ritorno a casa nel novembre 1918.

Festeggiarono nel 1919 ad un anno di distanza dalla fine della Prima guerra mondiale.

Negli anni della belligeranza i giovani di quell’età erano al fronte a combattere. Posta fine al conflitto pur nelle ristrettezze economiche e nella mancanza di lavoro c’era voglia di stare in allegria. I giovani ventenni quindi si organizzavano per questa celebrazione detta appunto “La Coscrizion”. Alcuni di loro non erano più presenti; taluni morti sul fronte perché arruolati già all’età di 18 anni, altri negli anni 40 assenti perché dispersi in Russia durante la seconda guerra mondiale, altri emigrati oltralpe in cerca di lavoro.

La tradizione si ripeté fino ai nati nel 1944.

Era una festa esclusivamente maschile e aveva luogo in concomitanza della chiamata alla visita militare.

Il significato del termine coscritto l’Enciclopedia Treccani lo indica infatti come un soldato di leva appena arruolato, quindi abile.

La Coscrizion” era un momento di transito nell’età più adulta perché considerati idonei al servizio militare. Con gran fervore i preparativi per il rituale avvenivano nei mesi precedenti fissando la data per l’evento che normalmente cadeva di domenica.

Era tipico prepararsi il cappello adorno di fiori e piume e un fazzoletto bianco ricamato da porre sulle spalle. Naturalmente era d’obbligo il vestito bello con giacca e cravatta per la foto di rito presso lo studio del fotografo a Cles. Tutti ritratti immancabilmente con la sigaretta in mano. Talvolta regalavano la foto alle coetanee come ricordo.

Seguiva la festa con il pranzo, se le circostanze lo permettevano, e qualche bevuta di troppo, ma era perdonabile. Indubbiamente si cantava, magari con la fortuna di avere un fisarmonicista disponibile. In altri periodi dell’anno quando qualche persona usciva dall’osteria non proprio sobria che allegramente cantava fu coniato il detto “’l cianta da coscrit”.

Per suggellare l’evento i ragazzi scrivevano sui muri delle case il loro anno di nascita. Sulle abitazioni più vecchie non restaurate si leggono ancor oggi in maniera molto vivida le scritte. In paese se ne contano almeno una ventina ancora ben visibili. Oggi non sarebbe ovviamente più possibile ciò perché ci sarebbe l’accusa di danneggiamento della proprietà privata. Le vediamo talvolta sulla strada asfaltata, ma irrimediabilmente destinate a sparire. Nascevano in concomitanza delle storie buffe e aneddoti. Un anno i coscritti avevano fatto ricamare i fazzoletti da una signora che lavorava alla sartoria Viesi di Cles. Al momento di ritirarli non avevano però a sufficienza denaro per pagarla e decisero di saldare il debito in altro modo. Due di loro, fratelli gemelli, avevano tante galline e le portarono delle uova. Le uova le presero sotto delle galline in cova e quando la signora le aprì…

Era consuetudine che i coscritti in quell’anno portassero in processione la statua del Sacro Cuore nel giorno della festività che cadeva solitamente nel mese di luglio.

Un’altra tradizione era quella di tagliare in montagna un abete e piantarlo nella Piazzetta della Regola situata in fondo alla gradinata della chiesa.

I coscritti festeggiavano spostandosi su di un carro trainato da cavalli o muli, o sul cassone di un trattore in tempi più recenti verso i paesi limitrofi mostrando con orgoglio il loro status. In concomitanza in paese non mancava nemmeno qualche scaramuccia dovuta ad invidie o torti subiti.

Per quasi mezzo secolo fu ripetuto questo rituale con qualche variante e fu interrotto a metà degli anni 60.

Un ringraziamento va a tutte le persone e alle famiglie di Mechel che hanno contribuito mettendo a disposizione il materiale fotografico inerente l’argomento. Sono state recuperate ben 28 fotografie dei coscritti nati tra il 1899 e il 1944 che furono gli ultimi nel 1964 a festeggiare nella maniera classica che si ripeteva ormai da 45 anni. è stata ritrovata anche una fotografia di 3 coscritti in divisa militare austriaca nati nel 1896, tutti fortunatamente ritornati dalla guerra. La raccolta ha un piccolo significato storico perché rappresenta quasi mezzo secolo di tradizioni, usi e costumi di una comunità. Un grazie particolare alla signora Maria Leonardi (classe 1932) per l’aiuto nell’identificare le persone fotografate.

Coscritti 1896
Coscritti 1899
Coscritti 1903
Coscritti 1904
Coscritti 1906
Coscritti 1908
Coscritti 1912
Coscritti 1914
Coscritti 1917
Coscritti 1920
Coscritti 1921
Coscritti 1923
Coscritti 1924
Coscritti 1925
Coscritti 1927
Coscritti 1929
Coscritti 1930
Coscritti 1931
Coscritti 1932
Coscritti 1933
Coscritti 1934
Coscritti 1935
Coscritti 1936
Coscritti 1937
Coscritti 1938
Coscritti 1940
Coscritti 1941
Coscritti 1942
Coscritti 1943-1944

Valentino Poletti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *