Agricoltura… e non solo

Agricoltura… e non solo

Prime larve di processionaria dei pini

Le farfalle della processionaria del pino che sono uscite dal terreno tra la metà di luglio e di agosto dopo un periodo trascorso sotto forma di crisalide si apprestano a deporre le uova alla base degli aghi.

Un intervento con insetticida biologico a base di bacillus thuringiensis risulta efficace quando sono presenti le prime larvette schiuse dalle ovature. L’uso dell’insetticida biologico è consentito solo ai privati che possono intervenire su pini di loro proprietà situati all’interno di giardini. è invece vietato su pini che si trovano in luogo pubblico.

Effetti delle piene sui pesci

Le ondate di piena che si sono verificate in molti corsi d’acqua del trentino possono avere avuto effetti negativi ma anche positivi sulla fauna ittica. Lo afferma Leonardo Pontalti ittiologo del servizio foreste e fauna della provincia di Trento. La forza della corrente ha sicuramente danneggiato o provocato la morte dei componenti più deboli dell’ittiofauna. Ma sono sopravvissuti i soggetti più forti e resistenti all’urto di piena.

La violenza dell’acqua può per contro avere ripulito le sponde di fiumi e torrenti e messo a nudo i letti di frega nei quali a partire dal mese di ottobre le trote depositeranno le uova. Tra le  operazioni possibili per favorire il ritorno alla normalità quali-quantitativa del patrimonio ittico parzialmente disastrato l’esperto suggerisce la deposizione nei punti critici di scatole vibert contenenti uova embrionale prossime alla schiusura.

Danni da drosofila anche su fragole 

I tecnici della fondazione mach che si occupano di drosofila informano che all’inizio di settembre la presenza di adulti è molto elevata. Negli impianti privi di rete protettiva che impedisce l’entrata della drosofila i danni sono notevoli anche sulla fragola che solitamente veniva parzialmente risparmiata. La rete deve essere costantemente controllata. Punti di penetrazione possono infatti crearsi a seguito di temporali o quando il personale addetto alla coltivazione entra ed esce anche ripetutamente. I tecnici controllano anche il volo di adulti di drosofila nei vigneti soprattutto della varietà schiava.

All’avvicinarsi della piena maturazione cresce infatti il pericolo che attraverso i fori di deposizione delle uova e in corrispondenza di elevata umidità gli acini vengano colpiti da botrite o altri tipi di marciume.

 Colpo di fuoco: l’allarme resta ma cade il divieto per nuovi impianti

Il servizio agricoltura della provincia, con determina del dirigente di data 21 luglio 2020, ha modificato le “misure fitosanitarie di contenimento nel territorio provinciale contro il colpo di fuoco batterico” togliendo il divieto per nuovi impianti e lasciando invariato tutto il resto. Il provvedimento originario, come si ricorderà, aveva esteso all’intero territorio provinciale una serie di obblighi di comportamento a carico dei frutticoltori e prevedeva tra l’altro il  divieto, nel territorio dei comuni colpiti dalla malattia, di effettuare l’impianto di nuovi frutteti professionali di pomoidee per un anno. 

La decisione adottata in prima istanza aveva scopo cautelativo, tenuto conto della straordinaria virulenza con la quale il batterio ha attaccato soprattutto piante di melo giovani. Rimane in ogni caso confermato l’obbligo a tutti i proprietari o conduttori di impianti frutticoli, orti, giardini, siepi, alberature e terreni sui quali sono rinvenibili piante ospiti sintomatiche al colpo di fuoco batterico di estirpare immediatamente ogni pianta gravemente compromessa con tempestiva e immediata bruciatura sul posto dei residui vegetali adottando tutte le precauzioni fitosanitarie indicate nel protocollo.

Bostrico: dal legname schiantato alle piante sane  

Il monitoraggio del bostrico nei boschi schiantati dal tornado vaia è svolto da Cristina Salvadori, esperta di entomologia forestale della fondazione mach, per il secondo anno consecutivo dopo l’evento. A metà stagione l’esperta riferisce alcuni dati parziali. Le catture di adulti di bostrico nelle 228 trappole innescate con feromone attrattivo sono state finora elevate anche se inferiori ai numeri previsti. La novità sta nel fatto che il bostrico si sta spostando dal legno schiantato alle piante ancora verdi non abbattute dal tornado. Le prove di efficacia di sostanze repellenti non sono state finora effettuate. Unico intervento possibile è rappresentato dall’abbattimento delle piante ancora in piedi.

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