Genetica di avanguardia

Genetica di avanguardia

Si fanno sempre più pressanti le richieste del genetisti italiani per ottenere dell’Unione Europea un provvedimento liberatorio nei confronti delle nuove tecnologie.

Nelle tecnologie per l’evoluzione assistita il futuro dell’agricoltura” è il titolo di apertura del numero 2/2 giugno 2020 de l’Informatore agrario. L’autore è Mario Enrico Pé, presidente della Società italiana di genetica agraria. è l’ennesima petizione intesa ad ottenere dall’Unione europea l’annullamento della sentenza della Corte di Giustizia che ha equiparato le piante ottenute mediante transgenesi (OGM) a quelle che si potrebbero creare applicando  le nuove biotecnologie. La sentenza è stata emessa il 25 luglio 2018.

Le nuove biotecnologie alle quali fa riferimento il prof. sono: la cisgenesi, il silenzia mento genico e il genome editing. Altre in fase di messa a punto consentono di ottenere gli stessi risultati migliorativi fermo restando il mancato trasferimento (inserimento) di geni estranei alla specie. Cisgenesi significa inserimento di un gene della stessa specie senza modificare il genoma originario; silenziamento sta per spegnimento dell’effetto codificante di una porzione ben individuata di DNA; genome editing significa cancellare i nucleotidi (parti di DNA) responsabili di uno o più caratteri da eliminare o modificarli per acquisire caratteri positivi. Un vitigno di Merlot reso resistente o tollerante di piante genome editing a peronospora o oidio conserva intatte le caratteristiche originarie di uva e vino.  All’argomento affrontato nell’articolo è direttamente coinvolta anche la Fondazione Mach che ospita all’interno del Centro ricerca e innovazione un Dipartimento di genomica e biologia delle piante da frutto a sua volta organizzato in quattro Unità: biologia e fisiologia vegetalemiglioramento genetico della vite; miglioramento genetico dei fruttiferi; genomica e biologia avanzata. Finora i risultati maggiori sono stati ottenuti negli studi dei genomi, della loro espressione fenotipica e di tratti di genoma che svolgono la funzione di marcatori. L’attività riferita ai programmi di cisgenesi e di genoma editing continua, ma deve sottostare al divieto delle prove di campo. Risultati concreti si sono tenuti accorciando i tempi della genetica tradizionale utilizzando i marcatori. Dal prof. Attilio Scienza abbiamo raccolto una dichiarazione che coniuga impegno e fiducia per il futuro: “Di fronte alle pressanti richieste di sostenibilità della società e ai contenuti del programma CEE penso che non ci siano alternative per la Fondazione Mach ad intensificare lo sviluppo delle ricerche con le nuove tecnologie per ottenere vitigni e cultivar di melo resistenti senza dimenticare i risultati, anche recenti, ottenuti con la genetica tradizionale. Per fare questo è necessario disporre di adeguati finanziamenti che la Fondazione Mach può ottenere solo partecipando con altri Istituti nazionali ed europei alla realizzazione di programmi e progetti condivisi”.

COLPO DI FUOCO: PERCHE’ SI VIETANO NUOVI IMPIANTI

Nella determina riguardante il colpo di fuoco batterico firmata il 1°giugno 2020 dal dirigente del Servizio agricoltura della Provincia di Trento  sotto la voce “Nuove misure di contenimento dell’organismo nocivo Erwinia amylovora” al punto 3 si legge che nel territorio dei comuni colpiti dalla malattia è fatto divieto di impianto di nuovi frutteti professionali di Pomoidee per un anno.

Giancarlo Curzel  agronomo ed esperto di frutticoltura internazionale chiede su quale motivazione sia basato questo divieto. Lorenza Tessari che dirige l’Ufficio fitosanitario provinciale e ha concordato il divieto con il dirigente che ha firmato la determina, risponde che il provvedimento ha scopo cautelativo. Si è tenuto conto della straordinaria virulenza con la quale il batterio ha attaccato soprattutto piante di melo giovani e del fatto che diversamente da quanto succedeva negli anni precedenti in altre zone del Trentino, l’attacco continua anche dopo l’eliminazione dei getti disseccati. Si ritiene quindi che sia rischioso fare nuovi impianti di melo con varietà di pregio elevato e quindi anche molto più costose della Golden, unica sfuggita al colpo di fuoco. Ci sono fondati motivi che il batterio si sposti sul legno vecchio e dia origine in autunno ad infezioni cancerose sul colletto. Assicurando la ricomparsa dell’infezione nella primavera del 2021.

GANASPIS BRASILIENSIS DALLA SVIZZERA: SOLO A SCOPO DI RICERCA

L’Istituto di ricerca svizzero CABI invierà entro tempi brevi alla Fondazione Mach esemplari di Ganaspis brasiliensis che a livello mondiale è considerato il più efficace parassitoide  della drosofila. La richiesta di autorizzazione all’importazione è stata  concessa dal ministero delle Politiche Agricole. Il materiale biologico ceduto alla Fondazione Mach potrà però essere solo destinato a scopi di ricerca. Ciò significa che i ricercatori della Fondazione Mach dovranno comunque allestire in proprio un piano di ricerca in laboratorio e in struttura di quarantena per raccogliere elementi necessari per redigere il rapporto sul comportamento di Ganaspis brasiliensis nel nuovo ambiente. è quindi infondata la notizia che gli esperti di S.Michele possano trasferire direttamente la documentazione svizzera al Ministero dell’ambiente per ottenere l’autorizzazione al lancio del parassitoide in pieno campo.

MAGAZZINI VUOTI ALL’INIZIO DELLA NUOVA RACCOLTA

La pandemia da coronavirus non ha compromesso ma favorito la vendita di mele produzione 2019 da parte delle organizzazioni cooperative del Trentino. Lo afferma il perito agrario Roberto Paternoster che è stato per anni collaboratore commerciale del settore ortofrutticolo del Gruppo Mezzacorona. I carichi sono diretti in buona parte verso la grande distribuzione organizzata con la quale i consorzi hanno stabilito contratti di fornitura fin dall’inizio della campagna commerciale.

Dopo diversi anni, dice l’esperto, i magazzini cooperativi del Trentino saranno vuoti all’inizio della nuova campagna di raccolta. Sarà quindi possibile avviare la vendita delle mele della campagna 2020 senza la preoccupazione di dover smaltire scorte in residuo.

admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *