Il bostrico, tecnologia e trappole artigianali

Il bostrico, tecnologia e trappole artigianali

Taio e Tuenetto, una bella storia di agricoltura sostenibile

Nella zona di Taio (in località Vin) sono stati individuati circa 18 ha di frutteti che negli anni scorsi sono stati soggetti a forti attacchi di bostrico, con moria di decine di piante. In questa zona, su proposta di alcuni frutticoltori, in accordo con il comitato Sapri locale e con il supporto dei tecnici FEM, si è pensato di introdurre la tecnica della cattura massale per verificarne l’efficacia per il contenimento del fenomeno.

In primo luogo, per la superficie interessata è stata creata una mappa in Google Earth posizionando i punti trappola distribuiti in modo uniforme su tutta la superficie, rafforzando i bordi degli appezzamenti posti lungo il perimetro della zona oggetto dell’iniziativa. Successivamente è stata preparata una tabella riassuntiva in cui per ogni proprietario si sono associate le parcelle fondiarie di proprietà e il numero corrispondente di trappole da applicare, 8-9 trappole/ha.

Le trappole sono di tipo artigianale (autocostruite), utilizzando una bottiglia di plastica, alla quale vengono praticati dei fori laterali in modo da favorire l’emissione dell’odore dell’alcol.

La trappola viene caricata con alcol alimentare diluito in acqua. Sulla superficie esterna della bottiglia viene applicata una colla entomologica (che non si secca e consente la cattura degli insetti). Per la ricarica delle trappole è stata concordata una gestione singola, ovvero ogni frutticoltore si fa carico di gestire le proprie.

Le esperienze eseguite in passato con questa tecnica in altre realtà, hanno dimostrato che è fondamentale collocare in campo le trappole con tempestività (subito prima dell’inizio del volo dell’insetto), in modo tale che le trappole siano da subito molto attrattive, molto di più delle piante in stress/sofferenza, nelle quali il bostrico si introdurrebbe andando a debilitarle ulteriormente, portandole in alcuni casi fino alla morte.

Il bostrico viene attratto dall’alcol alimentare verso la trappola e viene catturato sulla superficie esterna dalla colla entomologica oppure affoga nel liquido.

L’impegno di ogni frutticoltore consiste nel costruire un certo numero di trappole e caricarle periodicamente con alcol alimentare (150 ml) e acqua (150 ml). In base alle temperature, la ricarica delle trappole avviene circa ogni 7 – 10 giorni (con temperature alte la ricarica va eseguita a cadenza settimanale).

Il volo del bostrico è stato monitorato mediante delle trappole di cattura massale di tipo Rebell Rosso che nella zona della cooperativa Cocea sono tre: due a Mollaro ed una a Taio. L’applicazione in campo delle trappole di monitoraggio avviene in anticipo rispetto al presunto inizio del volo del bostrico.

Durante il mese di febbraio vengono monitorate le temperature massime giornaliere e consultate le previsioni meteo. Il bostrico inizia il volo quando le temperature massime giornaliere raggiungono i 16-18°C per alcuni giorni consecutivi. Per le comunicazioni relative a questa iniziativa è stato creato un gruppo WhatsApp che contiene tutti i proprietari degli appezzamenti all’interno dell’area individuata. Sul gruppo è stata inviata anche qualche comunicazione relativa al rischio di volo del bostrico (secondo le previsioni meteo) e indicazioni sulla ricarica delle trappole. 

Nell’areale frutticolo di Tuenetto (distretto Bio), su una superficie di circa 10 ettari (zona pianeggiante a sud dell’abitato) fortemente soggetta ad attacchi di bostrico, alcuni agricoltori del posto hanno deciso di mettere in atto la cattura massale.

Giacomo Eccher